A marzo la disoccupazione è arrivata al 13%, tornando a salire con una crescita di 0,2 punti percentuali rispetto ai 12,7% di febbraio. Questo è quanto emerso, dai dati provvisori ISTAT, i quali puntualizzano che i maggiori cali sono stati registrati nei mesi di dicembre e gennaio, con una leggero aumento a febbraio; un livello così alto non è mai stato registrato dallo scorso novembre. Il dato più preoccupante riguarda la disoccupazione giovanile, salita oltre il 43% segnando un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto ai 42,8% di febbraio, come riportato dai dati ISTAT. Si tratta del livello più alto da agosto 2014. Tra le nazioni che hanno un così alto tasso di disoccupazione vi sono Grecia, Spagna e Croazia. Gli occupati, a marzo, hanno avuto un calo dello 0,3%, con 59 mila unità in meno rispetto a febbraio, tornando ai livelli dello scorso aprile.
Rispetto a marzo 2014, l’occupazione è scesa dello 0,3% con 70 mila unità in meno su base annua; il tasso di occupazione, invece, è diminuito fino al 55,5%, perdendo 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali che annuali. Le persone in cerca di lavoro, infatti, sono arrivate a essere oltre 3 milioni, con un aumento dell’1,6% da febbraio. Di conseguenza, gli occupati sono scesi dello 0,3% raggiungendo quota 22,195 milioni su base mensile. Rimane stabile la forza lavoro con 25.497 milioni di unità. Per il mese di marzo il numero d’inattivi è calato dello 0,1% rispetto a febbraio, dell’1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Il tasso d’inattività è al 36%, invariato in termini congiunturali e in calo di 0,2 punti ogni 365 giorni. Secondo i dati del ministero del Lavoro, il mese scorso sono stati 92.299 i nuovi contratti, calcolati come saldo tra attivati e cessati; di questi, 31.370 sono stati i nuovi contratti a tempo indeterminato.
Marcello Strano
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