Dopo quasi dieci ore di trattative, ieri, le istituzioni dell’Unione europea sono arrivate a un accordo per quanto riguarda la legislazione sulla plastica monouso: stop ai piccoli imballaggi come bustine di caffè e di maionese, mentre resta l’ok per buste d’insalata e imballaggi per take-away.
Consiglio e Parlamento europeo, dopo dieci ore di trattative, hanno raggiunto un punto d’incontro, seppur provvisorio, sulla plastica monouso.
Le due istituzioni europee hanno concordato obiettivi di riduzione delle confezioni di plastica da imballaggi, dopo non poche difficoltà. Gli obiettivi delineati risultano poco ambiziosi, considerando che un cittadino europeo, in media, produce 188 chili di rifiuti da imballaggio ogni anno. Gli obiettivi di riduzione degli imballaggi stabiliti sono del -5% entro il 2030, del -10% entro il 2035 e del -15% entro il 2040.
Come raggiungere questi obiettivi? Eliminando tutte le confezioni in plastica monouso ritenute non indispensabili. Parliamo di:
Si salveranno invece le buste di plastica utilizzate per confezionare l’insalata pronta e gli imballaggi per il take-away.
Questi cambiamenti diventeranno effettivi a partire dall’1 gennaio 2030.
La relatrice del PE, Frédérique Ries, ha dichiarato: “Chiediamo a tutti i settori industriali, ai paesi dell’Ue e ai consumatori di fare la loro parte nella lotta contro l’eccesso di imballaggi. È essenziale che le ambizioni ambientali incontrino la realtà industriale. L’accordo promuove l’innovazione e prevede esenzioni per le microimprese”.
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.