ATENE – Alexis Tsipras pesca il jolly dal mazzo nel tentativo di salvare la Grecia dal rischio default. Ieri, infatti, il premier greco ha presentato in Parlamento il secondo blocco di riforme, fortemente richiesto dai creditori internazionali. Gli emendamenti proposti dal primo ministro ellenico prevedono l’attuazione della direttiva europea 2013, già applicata in passato da Cipro, che assicura depositi bancari fino a 100 mila euro, e la riforma del codice civile, in modo tale da snellire i costi e le tempistiche delle procedure processuali.
Incassato il voto di fiducia dal Parlamento, il governo greco ospiterà ad Atene i rappresentanti di BCE, Commissione europea, FMI e ESM, nel tentativo di sbloccare il terzo piano di salvataggio da 86 miliardi di euro. Inoltre, sul tavolo del Consiglio dei ministri si lavora alla rimodulazione del sistema pensionistico e all’annullamento delle agevolazioni fiscali in favore degli agricoltori. I suddetti provvedimenti dovranno essere approvati entro l’8 agosto, per accedere ad ulteriori finanziamenti che consentirebbero di rispettare le prossime scadenze in arrivo, su tutte il pagamento del bond da 3,7 miliardi di euro alla Banca Centrale Europea (entro il 20 agosto). Con questa mossa, Tsipras spera di riprendere in mano le redini del proprio partito (ambedue i pacchetti metterebbero d’accordo l’ala radicale di Syriza) e garantire stabilità al governo in un momento drammatico.
Gabriele Mirabella
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