Ancora una dimissione nell’ambito delle indagini che vedono come protagonista il sindaco di Triggiano (Bari), Antonio Donatelli, accusato di corruzione. Secondo l’accusa, il candidato sindaco offriva 50 euro in cambio di un voto di preferenza. Ecco tutti i dettagli svelati finora.
Offriva 50 euro a ogni elettore in cambio di un voto di preferenza. È così che Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano (Bari) ha avuto accesso alla sua carica.
Il sindaco è stato tradito da un ritrovamento nei cassonetti dell’immondizia. È proprio qui che, il 6 ottobre 2021, sono stati ritrovati frammenti di fotocopie di documenti di identità e codici fiscali, che hanno destato il sospetto riguardo alle elezioni comunali e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano.
Da qui il via alle indagini della Dda (Direzione distrettuale antimafia).
È stata gettata luce su come avveniva il presunto “scambio di favori” che avrebbe permesso a Donatelli di conquistare i voti necessari per la sua rielezione.
L’accusato avrebbe creato un vero e proprio “mercato dei voti”, coinvolgendo illecitamente diversi elettori. Nello specifico, agli elettori interessati venivano offerti 50 euro in cambio di un voto di preferenza. Chi accettava l’accordo, doveva consegnare una copia dei propri documenti di identità (carta di identità e codice fiscale) e della propria scheda elettorale in modo tale da poter effettuare un conteggio preciso dei voti ottenuti illecitamente per ogni sezione elettorale.
Il controllo veniva effettuato nelle sedi delle operazioni di voto e di spoglio, dove vari complici degli organizzatori della “truffa” elettorale si occupavano di verificare se le persone coinvolte si recassero effettivamente alle urne. Successivamente, all’atto dello spoglio, controllavano l’effettiva corrispondenza dei voti “comprati”.
La dinamica sembrerebbe confermata dal ritrovamento nei cassonetti di San Giorgio di Bari giorno 6 ottobre 2021. Insieme ai frammenti di documenti, infatti, sono stati ritrovati anche un consistente numero di schede e volantini di propaganda elettorale.
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.