Domenica 12 maggio cinque comuni siciliani – Caltanissetta, Castelvetrano, Gela, Monreale e Mazara del Vallo – sono stati chiamati alle urne per il secondo turno delle elezioni comunali. Giornata trionfale per il Movimento 5 Stelle, che conquista Caltanissetta e Castelvetrano, prevalendo sugli “alleati” leghisti.
Nella città, al centro dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Montante” che ha recentemente coinvolto l’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante – condannato proprio venerdì scorso a 14 anni di carcere -, il candidato pentastellato, Roberto Gambino, ha conquistato il 58,85%, superando l’avversario di centrodestra, Michele Giarratana, che si è fermato al 41,15%. Una vittoria non scontata, considerando che nel primo turno Gambino aveva ottenuto il 19,92% contro il ben più alto 37,39% di Giarratana.
Nel paese del boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, i cittadini sono tornati a votare dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni mafiose. Secondo exploit del partito di Luigi di Maio, il cui candidato, Enzo Alfano, ha ampiamente guadagnato la carica di sindaco con il 64,93%, contro il 35,07% dell’avversario, Calogero Martire. Ad informare gli elettori della vittoria è stato lo stesso Luigi di Maio, che ha affidato tutta la sua soddisfazione ad un post su Facebook
E la Lega non sbanca neanche a Gela, dove proprio poche settimane prima un bagno di folla si era riversato nella piazza della città in occasione del comizio del leader leghista Matteo Salvini. Il candidato sostenuto dal Carroccio, insieme a UdC e Fratelli d’Italia – Giuseppe Spata – infatti, si è fermato al 47,62%, superato dall’improbabile ma vincente asse PD – Forza Italia che con Lucio Greco raggiunge il 52,38%. Vittoria del centrosinistra anche a Mazara del Vallo, da sempre al centro del tema immigrazione, dove Salvatore Quinci guadagna la carica di sindaco con il 52,41%, superando il candidato leghista Giorgio Randazzo (47,59%).
Francesca Santi
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Francesca Santi, scrittrice, lettrice, sognatrice e qualsiasi cosa finisca con -ice. Eternamente combattuta sul da farsi, diplomata al liceo scientifico, con la passione per la letteratura e l’odio per la matematica, destinata a Scienze Politiche, ma iscritta a Lettere Moderne. Ardeat Cor è il suo primo romanzo e la sua fonte di orgoglio. Ama la politica, i complotti e gli animali e sogna, un giorno, di potersi definire giornalista. Biografia noiosa, almeno finché non vincerà il Pulitzer.