Silvio Berlusconi ci lascia all’età di 86 anni. La sua vita può essere riassunta in tre parole chiave: impresa, Milan e politica. Tre parole che hanno caratterizzato la sua carriera prima da imprenditore e poi da politico. Tempo fa era stato ricoverato per una polmonite, poi entrato in terapia intensiva a causa di leucemia cronica, malattia di cui soffriva da tempo.
Una carriera brillante, condita ovviamente da alti e bassi, da fortune e scandali, dall’essere considerato un benefattore e poi un criminale. Una figura che sicuramente ha rivoluzionato e influenzato il modo di fare impresa in Italia in tutte le sue sfaccettature. Una figura che avrà avuto pochi rimpianti nella sua vita avendo sfruttato e cavalcato i trend del momento, e per non essersi fatto mancare niente.
Nel bene e nel male la figura italiana più famosa degli ultimi quarant’anni.
Silvio Berlusconi nasce a Milano nel settembre del 1936, ma trascorre l’infanzia prima a Saronno e poi a Lomazzo, in provincia di Como, durante lo scoppio della seconda mondiale. Il padre, infatti, dovette trasferirsi in Svizzera. Leggenda vuole che Il Cavaliere già all’elementari si facesse dare dai suoi compagni di banco giocattoli e snack in cambio di aiuti nei compiti.
In seguito, frequenterà il liceo classico salesiano Sant’Ambrogio di Milano, per poi iscriversi all’Università di Giurisprudenza laureandosi con 110 su 110 con una tesi sul diritto commerciale.
Prima di intraprendere la carriera nell’attività imprenditoriale, Berlusconi fece varie esperienze lavorative come lavori saltuari, ma anche come cantante su navi da crociera e venditore porta a porta di scope elettriche. Nel 1961 fonderà la Cantieri Riuniti Milanesi Srl, cavalcando l’onda degli acquisti di terreni molto in voga in quei tempi.
Affascinato dalle trasmissioni televisive francesi, Berlusconi nel 1976 acquisterà Telemilano, intenzionato soprattutto a pubblicizzare la sua attività da imprenditore edile. Due anni più tardi, invece, nel 1978, Telemilano cambierà nome in Canale 5, e diventerà una rete nazionale. Nello stesso anno fonderà l’holding Fininvest, una società di azioni che gli permette di gestire tutte le sue attività, grazie a cui, anni più tardi, fonderà la Mediaset.
La svolta arriva quando, nel 1980, acquisterà i diritti del Mundialito per trasmetterla allora su Canale 5, una competizione non più esistente dove vi partecipavano nazionali europee e sudamericani. Compresa, ovviamente, anche l’Italia. Iniziando, così, la rivalità con la Rai, la quale negli anni novanta porterà a vere e proprie faide. Nel 1982, infatti, arriveranno altri due nuovi canali: Rete 4 e Italia 1.
Dove su quest’ultimo nel corso degli anni darà sfoggio a tutte le sue idee su come fare televisione.
Non solo la televisione, Berlusconi, infatti, deciderà di acquistare azioni anche nel settore libri, come ad esempio la Mondadori, con cui in seguito comprerà la rivista TV Sorrisi e Canzoni, e le azioni de Il Giornale.
Nel 1986, Berlusconi acquista il Milan. La società lombarda navigava in difficili acque finanziarie, e fu proprio l’acquisto del Cavaliere a salvare la squadra rossonera. Un acquisto che si rivelerà cruciale per la sua vita, ma anche la società milanese.
Infatti sin dall’anno dell’acquisto e alla cessione avvenuta nel 2017, Berlusconi ha vinto 29 trofei. Otto campionati, una Coppa Italia, sette Supercoppe Italiane, cinque Champions League, due Coppe Intercontinentali, cinque Supercoppe UEFA, ed un Mondiale per Club.
Nei trentuno anni di presidenza nella squadra del cuore di sempre della famiglia Berlusconi ci sono tre epoche fondamentali. L’epoca degli Immortali di Sacchi, degli Invincibili di Fabio Capello e degli Incredibili di Carlo Ancelotti. Un Milan che ha incantato e fatto innamorare, grazie anche all’acquisto di fuoriclasse e giocatori formidabili uniti per la stessa fame di vittoria.
Grazie allo scandalo Tangentopoli, Silvio Berlusconi veste la prima volta i panni del politico. Fonda il partito di centro-destra Forza Italia, con l’obiettivo di contrastare i partiti di centro-sinistra. L’anno dopo, nel 1994, vincerà le elezioni elettorali con il suo partito. Una vittoria che durerà pochi mesi a causa delle accuse di mafia da parte del leader della Lega Nord Umberto Bossi.
E come capita per chi mette per la prima volta le mani in politica, è difficile uscirne. Silvio Berlusconi farà opposizione fino al 2001, quando vincerà le elezioni con il partito della Casa delle Libertà, divenendo nuovamente presidente del consiglio. Il Cavaliere quindi darà vita al Governo Berlusconi II, stipulando persino un contratto con gli italiani, dove afferma di non ricandidarsi nel caso non verranno rispettati alcuni piani della sua campagna. E lo farà per cinque anni, fino al 2006, dove nel frattempo era arrivato anche il Governo Berlusconi III.
Gli anni successivi si vedranno dibattiti televisivi tra lui e Romano Prodi, il quale sarà leader del L’Ulivo fino al 2007, e la nascita di un nuovo partito: il Pdl, Popolo della Libertà. Con il nuovo partito infatti sarà nuovamente Presidente del Consiglio dal 2008 al 2011, anno delle sue dimissioni. In seguito, ci sarà lo scandalo Ruby, soggetto di tanti titoli di giornale e servizi televisivi, e lo scandalo di Arcore, il famoso bunga bunga, i quali plasmeranno una nuova immagine del leader politico.
Nonostante le condanne, Berlusconi non lascerà mai la vita politica, anzi, la accompagnerà fino alla sua morte. Una vita piena di luci ed ombre, con il suo solito sorriso e la sua simpatia delle volte molto discutibili. Un uomo che ha avuto il potere di cambiare leggi, non solo lui, per raggiungere i suoi obiettivi, e il più delle volte evitando la galera.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.