Nella notte di sabato 13 giugno, gli Stati Uniti d’America hanno lanciato un raid aereo senza precedenti riguardo a violenza, precisione e conseguenze. A seguito dell’attacco è presumibilmente morto Mokhtar Belmokhtar, uno dei leader di Al Qaeda e tra i dieci uomini più ricercati al mondo. Il Pentagono afferma, secondo quanto riportato dall’ANSA, che «l’attacco era mirato a un terrorista associato ad Al Qaeda» il quale «rappresenta una minaccia per gli interessi dell’America e dell’Occidente». Il centro militare americano ha poi sostenuto che il suddetto leader jihadista algerino e altri esponenti dell’associazione terroristica di cui un tempo era a capo Osama Bin Laden sono stati identificati come i bersagli dell’attacco. Secondo il governo di Tobruk l’operazione si sarebbe conclusa con l’uccisione di tutti i terroristi designati, ma gli USA non hanno ancora dichiarato il risultato dell’operazione, che dovrebbe essere KIA (killed in action) nel caso in cui essi siano stati davvero uccisi.
Belmokhtar era stato soprannominato dai francesi “l’imprendibile” in quanto nel 2013 si pensava fosse morto in un’operazione militare in Mali; la notizia poi si è rivelata falsa: l’algerino, infatti, era riuscito a fuggire. Il criminale non era soltanto esponente di Al Qaeda, ma anche leader dell’organizzazione terroristica Al-Murabitoun ed è stato anche la mente che ha organizzato il sequestro di circa 800 ostaggi nei pressi dell’impianto di gas di In Amenas in Algeria, dove furono uccise 38 persone, quasi tutte non algerine. Negli anni ’80 aveva pure combattuto i russi in Afghanistan ed era stato associato pure all’ISIS, ma la notizia è stata in seguito smentita.
Il portavoce del Pentagono, il colonnello Steve Warren, ha confermato in una conferenza stampa la natura del raid. Gli Stati Uniti per dare ufficialità alla notizia, data l’importanza della persona che si reputa uccisa, stanno aspettando conferme dai droni mandati nelle zone interessate. La sua scomparsa sarebbe davvero un duro colpo per Al Qaeda, ma d’altro canto lascerebbe ulteriore spazio all’Isis per un insediamento ancora più invadente in Libia.
Francesco Raguni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.