La Corea Del Nord ha fatto esplodere un ordigno termonucleare, a confermarlo è un comunicato ufficiale del Governo locale: «Abbiamo fatto esplodere con successo il nostro primo ordigno termonucleare all’idrogeno». Tale esplosione, avvenuta nei pressi di Sungjibaegam, un sito militare adibito a luogo per i test nucleari del regime coreano, potrebbe aver causato un terremoto di magnitudo 5.1 nei circostanti 19 km. USA, Giappone e Corea del Sud hanno immediatamente espresso preoccupazione, anche perché questo esperimento – purtroppo per la sicurezza del pianeta – è il quarto andato a buon fine in Corea del Nord negli ultimi cinque anni. Nonostante il Paese sia stato messo sotto embargo e isolato grazie ad un risoluzione ONU (messa in atto proprio per contrastare le mire espansionistiche nucleari della Nazione), il Governo di Pyongyang ha proseguito imperterrito i suoi esperimenti atomici. Secondo quanto riporta Repubblica, le intelligence giapponesi e occidentali avrebbero stimato le dimensioni della bomba: avrebbe avuto le misure necessarie per essere caricato su un missile balistico. La Nord Corea ha anche dichiarato di voler continuare il rafforzamento del proprio programma nucleare per proteggersi dalle politiche degli Stati Uniti e dei suoi alleati. L’agenzia di stampa statale ha detto che il Governo non smetterà di lavorare sull’atomica finché Washington non ammetterà la sua «posizione di aggressione». La Nazione con a capo Kim Jong – Un ha anche specificato che agirà come Stato nucleare responsabile, non trasferendo le sue conoscenze belliche in materia nucleari ad altri Stati o terze parti e affermando di voler ricorrere a tali tecnologie di guerra qualora la sua sovranità dovesse venir minacciata.
A confermare, comunque, l’avvenuta esplosione sono i geologi cinesi, seguiti poi dal portavoce del Governo nipponico Yoshihide Suga – che ha spiegato come l’esplosione «sembrerebbe attribuibile ad un ordigno nucleare». Shinzo Abe, Primo Ministro del Giappone, ha detto che tutto ciò «è una minaccia seria alla sicurezza mondiale», aggiungendo che verrà data alla Corea del Nord una precisa risposta per quanto concerne la non-espansione nucleare. Quest’ultimo test è una minaccia concreta per la sicurezza del Giappone e che, visti i trascorsi risalenti alla seconda guerra mondiale, sarà assolutamente intollerabile per il Governo di Tokyo. Dal canto suo, il ministro della Difesa Sudcoreano ha dichiarato che sono state subito avviate delle «valutazione sulla natura del terremoto». Invece, il Ministro degli Esteri Yun Byung-Se ha convocato una riunione d’urgenza dei suoi esperti e del gabinetto di crisi per decidere come comportarsi: intanto i militari di Seul sono stati messi in stato di massima allerta a seguito della riunione d’emergenza del Consiglio Nazionale, presieduto dal Presidente Park Geun-hye. Quest’ultimo ha poi dichiarato che «la Corea del Nord sta minacciando seriamente la pace nel mondo».
Negli Stati Uniti il Pentagono sta monitorando la vicenda. Una fonte militare anonima – secondo quanto riporta Repubblica – ha confermato il nesso causale tra il test nucleare e il (conseguente) sisma. La Casa Bianca ha poi annunciato «risposte appropriate e incisive» alle nuove provocazioni nordcoreane. «Difenderemo con ogni mezzo l’integrità e la sicurezza delle nazioni presenti in quell’area geografica da possibili aggressioni della Corea del Nord», ha aggiunto il portavoce del Governo Statunitense. Arrivano dure condanne pure da Gran Bretagna, Francia e persino Cina. Quest’ultima, principale alleata della Corea del Nord, ha manifestato la propria «ferma contrarietà» al test atomico, in quanto condotto «in disprezzo dell’opposizione della comunità internazionale» e invitando «insistentemente la Corea del Nord a tener fede all’impegno della denuclearizzazione e ad astenersi da ogni azione che aggraverebbe la situazione». Parallelamente il Governo di Seul si è messo in contatto con USA, Giappone, Cina e Russia per concordare insieme una risposta da dare alla luce della violazione dei trattati internazionali in materia di nucleare da parte di Pyongyang.
A dare un dettaglio scabroso sulla vicenda è l’intelligence sudcoreana. Essa ha spiegato come, non essendo stata trovata dall’Agenzia Metereologica Nazionale alcuna radiazione nell’aria attribuibile ad una bomba atomica, il test potrebbe essere stato condotto in una zona sotterranea e che – conseguentemente – la TV nordcoreana avrebbe trasmesso immagini false in merito. Ogni dubbio verrà svelato nelle prossime ore. Lassina Zerbo, capo dell’ organismo internazionale istituito per monitorare il veto di test nucleari, ha condannato tutto ciò: «Questo atto costituisce una violazione della norma universalmente accettata contro i test nucleari. È anche una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale». In giornata si riunirà alle 11 (ora americana) a New York il Consiglio di Sicurezza dell’ONU per disquisire delle suddette violazioni.
Certo è che tale esplosione ha avvicinato la Corea del Nord ad un futuro impiego sempre più concreto di testate nucleari locate in missile o in sommergibili. Intanto è saltata fuori una nota datata 15-12-2015, firmata da Kim Jong-Un in persona, che riporta quanto segue: «Cominciamo il 2016 – un anno glorioso e vittorioso in cui si terrà la storica settima conferenza del partito dei lavoratori – con il suono emozionante della prima bomba all’idrogeno, in modo che il mondo intero possa ammirare la nostra Repubblica socialista dotata di armi nucleari». L’unico sospiro di sollievo può essere tirato alla luce dell’impiego di tali testate, almeno per ora, in semplici test. Al di fuori di questo campo le conseguenze in campo internazionale sarebbero drammatiche: una terza guerra mondiale – per lo più atomica – è l’elemento chiave per far realizzare la profezia di Einstein. Disse il Nobel per la Fisica tedesco: «Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre».
Francesco Raguni
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