Dopo l’ultimo rinvio a causa degli attacchi terroristici nel nord del Paese, provocati dai jihadisti del gruppo terroristico islamico Boko Haram (che tradotto significa: «l’istruzione occidentale è proibita»), il 28 marzo si sono aperte le elezioni in Nigeria (uno Stato del continente africano) per votare il nuovo Presidente. Nonostante i sospetti di brogli elettorali, dovuti ad interferenze politiche, le elezioni si sono svolte e concluse durante tutta la durata dei cinque giorni previsti (cioè dal 28 marzo all’1 aprile del 2015), grazie anche al supporto di circa 90 osservatori UE, chiamati a monitorare il corretto svolgimento delle elezioni nigeriane. Muhammadu Buhari, leader del principale partito d’opposizione al governo in carica, è dunque il nuovo Presidente della Nigeria eletto con 15.424.921 voti a favore contro i 12.853.162 del Presidente uscente, Goodluck Jonathan.
La Nigeria è da diversi anni interessata da una guerra erroneamente definita come “guerra di religione”, dal momento che la popolazione nigeriana è composta da un eguale numero di cristiani e musulmani che in molte tribù convivono tranquillamente; in realtà bisognerebbe parlare principalmente di una “guerra terroristica” causata dalla avanzata feroce degli estremisti di matrice islamica. Nel Nord-est del Paese, infatti, i terroristi di Boko Haram hanno conquistato ormai una vasta area e vi hanno instaurato un vero e proprio emirato islamico. Si tratta di un’offensiva difficile da fronteggiare poiché composta da sanguinari che perseguono l’unico obiettivo della conquista dell’intero Paese per instaurare lo stesso regime dello Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi in Siria e Iraq, vale a dire instaurare la legge della Sharia.
Intanto, nella ragione si sono concluse le tanto attese elezioni presidenziali della “Repubblica Federale di Nigeria”, così come è definito tale Stato dell’Africa occidentale, tra i più popolosi del continente. Il Presidente neo-eletto, Muhammadu Buhari, contro ogni pronostico è riuscito a conquistare il 25% dei voti in 24 dei 36 Stati ancora prima della conclusione delle votazioni aggiudicandosi così la vittoria. Le sua prima dichiarazione una volta eletto ha avuto molto eco nel mondo: «Oggi è stata fatta la storia, è arrivato il cambiamento che aspettavamo per il bene di tutti i nigeriani». Non resta che attendere e sperare che la ferocia del terrorismo islamico non cancelli questo importante passaggio storico, fondamentale per il futuro democratico della Nigeria.
Ester Sbona
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