L‘ex addetto stampa del partito della Lega, Luca Morisi, indagato a Verona per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ha dichiarato, secondo quanto riporta Open e in una nota inviata alle agenzie di stampa, di non aver commesso alcun reato, ma anche come questa vicenda rappresenti una caduta sua come uomo. Oltre a ciò l’ex portavoce del partito per i giornalisti ha cambiato il suo profilo Instagram da pubblico a privato e ha chiesto scusa per la sua debolezza e per i suoi errori al partito e in paritcolar modo al suo leader Matteo Salvini ai quali ha dedicato tutto il suo impegno lavorativo negli ultimi anni.
Oltre a ciò ha sottolineato come chieda scusa anche a suo padre, ai suoi famigliari, al suo amico Andrea Paganella e a tutte le persone che lo stimano e che lo vogliono bene. A tutto questo hanno fatto comunque da prologo le dimissioni da tutte le cariche ricoperte all’interno del partito già lo scorso 1 settembre. L’attuale momento, sempre secondo quanto detto da Morisi, è in ogni caso molto delicato e rivela delle fragilità esistenziali ancora non risolte e alle qual ha deciso di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, al quale contribuiranno sicuramente le persone a lui più vicine con il loro affetto.
Il Procuratore della Repubblica di Verona, Angela Barbaglio, ha detto all’Ansa come l’iscrizione sul registro degli indagati di Morisi sia avvenuta solo per supposta cessione di sostanza stupefacente e come si tratti di un fatto banale per quello che riguarda l’autorità giudiziaria. Sulla natura della sostanza stupefacente, sempre secondo quanto detto dalla Barbaglio, si devono ancora fare le analisi per stabilirla con certezza e l’indagato non è ancora stato ascoltato dal Pubblico Ministero. Riguardo a quest’ultimo la Barbaglio ha detto come egli abbia già preso contatto con l’avvocato difensore di Morisi in vista dell’udienza. Giuliano Spina
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