Se Renzi non è al centro della scena a seguito di qualche dichiarazione o accelerazione riguardo alle riforme, Salvini prende il suo posto. In effetti, secondo il premier, il leader del Carroccio sarebbe un «soprammobile televisivo». C’è chi è d’accordo, c’è chi non approva. Per chiarirsi le idee sul personaggio che Salvini si è creato, basta forse osservare l’ultima settimana vissuta dal leader della Lega. Il tutto inizia da un blocco da parte di Facebook del profilo del milanese per aver usato la parola “zingari”. Si tratta, in realtà, di un errore e 24h dopo il social network riapre la pagina di Salvini con un contorno di scuse di circostanza.
Come si potrebbe immaginare, nell’arco delle suddette 24h un Salvini furioso ha colto l’occasione per fare ulteriormente leva sulle proprie battaglie e crociate anti-rom, polemizzando sull’ingiusta censura. D’altronde, il leader della Lega da tempo ormai si spende per radere al suolo i campi rom facendone, almeno momentaneamente, la punta di diamante della propria campagna politica. A proposito di essa, il 31 maggio ci saranno le elezioni regionali e amministrative e, almeno per queste, Salvini ha annunciato un’alleanza con Berlusconi, affinché la destra “si riprenda” le regioni che la sinistra ha “rubato”, anche a causa di demeriti della Lega – a detta di Salvini. Sulla scontata domanda sul fatto che l’alleanza tra Lega e destra moderata possa durare anche oltre le elezioni, il Matteo di Milano non si sbilancia troppo nelle dichiarazioni e rimanda tutto alle decisioni da prendere dopo i primi di giugno.
Tornando alla guerra di Salvini ai rom, il Vaticano si è mostrato contrario all’atteggiamento del leghista, che ha commentato: «Se avessi peccato, compito di un vescovo sarebbe di riportarmi sulla retta via, non di insultarmi. Ma io – aggiunge – parlo coi parroci di provincia, non coi vescovoni che vivono in 300 metri quadrati, magari anche coi camerieri». Non bisogna farsi ingannare dalle parole dure di Salvini. Infatti, il leader del Carroccio ha preso le difese di papa Francesco e quindi del Vaticano, a seguito della risposta irritata da parte della Turchia alle dischiarazioni spinose di Bergoglio sul genocidio degli armeni. «La Turchia è indegna di entrare in Europa, altro che ritirare ambasciatori! Ora scrivo a Renzi e ai presidenti di Commissione e Parlamento europeo per chiedere di chiudere il negoziato per l’entrata della Turchia in Europa. Grazie a Papa Francesco, che ha avuto coraggio di dire la verità sul genocidio armeno».
Insomma, non si può dire che Salvini non abbia fatto parlare di sé in quest’ultima settimana. Egli stesso sa che con il personaggio costruitosi non può far altro che costituire l’unica minaccia al personaggio di Renzi, che avrà del filo da torcere a partire dalle elezioni del 31 maggio.
Claudio Francesco Nicolosi
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