L’attuale situazione di instabilità internazionale ha avuto come effetto il riavvicinamento tra Barack Obama e Vladimir Putin. Al recente vertice di Antalya, i due leader sono stati scovati dalle telecamere mentre discutevano fitto fitto, seduti a un tavolino del Regnum Carya Hotel Convention Centre. Ultimamente i rapporti tra Washington e Mosca si erano raffreddati in virtù di divergenze contrastanti riguardo alla gestione del conflitto in Siria e al ruolo del presidente Assad. Il numero uno della Casa Bianca ha espresso pubblicamente parole d’elogio nei confronti del suo omologo russo, definendolo «un partner costruttivo per cercare di realizzare una transizione politica», in riferimento alla questione siriana.
Nel frattempo il capo del Cremlino ha invitato la comunità internazionale alla coesione e a una strategia comune nella lotta al sedicente Stato islamico. In attesa dell’incontro in programma il prossimo 26 novembre, proseguono i contatti telefonici tra Putin e il presidente francese François Hollande per coordinare i raid aerei su Raqqa, città-roccaforte dell’autoproclamato Califfato, e le attività di Intelligence.
Gabriele Mirabella
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