BERGAMO – Dal palco del Teatro Sociale, il 22 maggio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi inizia a sferrare i primi colpi contro i sostenitori del “no“ al referendum costituzionale che si svolgerà nel mese di ottobre. «Io e loro. Loro sono gli inciucisti, quelli del “no” che vogliono mantenere la politica italiana così com’è: il Parlamento più numeroso e costoso del mondo, le mutande comprate con i fondi regionali , la “politica-wrestling” dove fanno finta di picchiarsi e invece rimangono sempre gli stessi».
Parole d’impatto, caratterizzate dalla solita verve del Premier, che segnano l’inizio di una campagna per il referendum tutt’altro che semplice per il partito di governo. Sono infatti numerose le forze politiche e le associazioni che si oppongono alla conferma del DDL Boschi, a partire dall’ Associazione Nazionale Partigiani Italiani che si è schierata in favore del no «in nome dei valori che ANPI rappresenta, che guardano a una democrazia piena e efficace». In merito, settanta senatori del PD, tra cui Anna Finocchiaro, Valeria Fedeli e Giorgio Tonini, hanno sottoscritto una lettera indirizzata proprio all’Associazione Partigiani al fine di dissuaderli dalla loro posizione politica sul referendum. Anche l’ANM ha preso parola nel merito della questione del voto di ottobre, decidendo di non schierarsi, lasciando però ai magistrati libertà di intervento nei dibattiti.
Durante il comizio bergamasco, Matteo Renzi ha sin da subito ribadito quanto affermato nei mesi scorsi: «Se perdo questo referendum, vado a casa». La manifestazione è stata poi disturbata da numerosi contestatori al di fuori del teatro e da un membro della platea che, durante il discorso del Premier, ha esordito a gran voce: «Basta politica spettacolo! Sei di destra!». Dopo qualche attimo di fuori programma, il discorso del presidente del Consiglio si sposta sul merito del voto di ottobre, sottolineando l’utilità della vittoria del Sì per garantire la stabilità politica del Paese: «Questa riforma dà il diritto ai cittadini di decidere. Se c’è un partito che vince, governa, se invece la riforma non passa accadrà il paradiso degli inciuci, perché nessuno avrà la maggioranza».
Renzi ha successivamente sferrato un duro attacco agli oppositori politici del Partito Democratico, da Forza Italia fino alla Lega Nord, i cui esponenti si sono radunati proprio a Bergamo, con un evento dinnanzi il palazzo del Comune in concomitanza con il comizio di Renzi. Da suddetta manifestazione, Renato Brunetta ha annunciato di stare lavorando alla creazione di un soggetto politico che raduni al suo interno Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Immediato l’attacco del Premier all’evento di opposizione, che lo ha definito «una grande manifestazione di mancati Nobel per l’economia».
Francesco Laneri
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