Kenosha, in Wisconsin, è la città dove è stato ferito un altro afroamericano per mano della polizia locale. L’uomo è stato colpito da un poliziotto per sette volte sulla schiena, mentre saliva in macchina, davanti i suoi tre figli. A confermarlo è l’avvocato che rappresenta la famiglia Floyd.
Dopo George Floyd e Ramon T. Lopez, adesso è la volta di Jacob Blake, un uomo di 29 anni che è stato ferito alla schiena con sette colpi di pistola. Il tutto è accaduto davanti i suoi tre figli, mentre cercava di salire in macchina.
Il video dell’accaduto, diffuso in tutti i social media e da tutti i giornali, mostra Jacob che prima viene strattonato in maniera ripetitiva da un poliziotto. Quest’ultimo dopo averlo tirato invano per la canotta pur di fermarlo, impugna la sua pistola d’ordinanza e spara sette volte alla schiena dell’uomo. Mentre quest’ultimo cercava di salire in macchina, e mentre subiva i colpi dell’arma da fuoco, i principali tre testimoni dell’accaduto erano, purtroppo, i suoi figli.
Foto recuperata dal sito di Heavy.com
La vicenda è stata commentata anche dall’avvocato della famiglia Floyd, Ben Crump: “Hanno visto il loro padre essere sparato da un agente di polizia. Saranno traumatizzati a vita”. Con queste parole l’avvocato ha voluto evidenziare la tragedia della situazione.
La richiesta di Ben Crump di difendere la famiglia Blake
Sono ripartite, dopo questo ennesimo episodio, le proteste del Black Lives Matter. La vicenda è stata subito commentata anche da Joe Biden, candidato alla presidenza, e la sua vice Kamala Harris. Così come urla a gran voce il movimento del Black Lives Matter, anche i due democratici vogliono trasparenza su quanto successo. Come riportato dal giornale The Hill, tutto quanto sarebbe successo in seguito a un incidente domestico. Una lite iniziata male, ma conclusasi nel peggiore dei modi.
Eppure, anche se si dovesse confermare come una lite, una violenza domestica o un incidente, resta il fatto che sparare un uomo davanti i suoi tre figli resta qualcosa di assurdo. Oggi, il profilo social della polizia di Kenosha, su tutti i social media più usati, è continuamente taggato. Molti attivisti e sostenitori dei movimenti anti-razzisti vogliono risposte che, per il momento, saranno oggetto di investigazione da parte di terzi. Professionisti del settore quali avvocati, come nel caso di Ben Crump, e da parte dell’FBI.
Davide Zaino Pasqualone
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