Primo giorno di elezioni presidenziali in Russia, e il clima non è dei migliori: numerose rivolte in tutto il paese, dove i seggi sono sotto attacco.
Da oggi a domenica in Russia si voterà per le elezioni presidenziali, che vedono come possibili candidati il presidente uscente Vladimir Putin, Nikolai Kharitonov, Leonid Slutsky, e Vladislav Davankov.
Tante novità per queste elezioni, che rappresentano la prima occasione per il popolo russo di votare il proprio capo di governo da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, ovvero da due anni a questa parte. Per la prima volta la votazione durerà tre giorni invece che uno e sarà estesa a molte regioni la possibilità di esprimere la propria preferenza tramite voto elettronico.
Il clima durante queste elezioni presidenziali è tutt’altro che calmo: numerose le rivolte che stanno colpendo i seggi elettorali nelle principali città russe, a causa della scarsa libertà di voto lamentata dal popolo russo. Infatti, il risultato delle elezioni è già “scontato” e vede Putin rieletto per il terzo mandato consecutivo.
Stando a quanto affermato dal vice capo della Commissione elettorale centrale russa alcune persone avrebbero versato della vernice colorata nelle urne di cinque seggi. Tra questi, il seggio di Mosca, dove l’atto eversivo è stato documentato da un video.
Proprio grazie al video la donna è stata intercettata e identificata: rischia cinque anni di carcere, ovvero la pena prevista per il reato di ostruzione all’esercizio del diritto elettorale o al lavoro delle commissioni elettorali. La testata giornalistica russa Ria Novosti ha affermato che è già stato aperto un provvedimento penale contro la donna, e che gli altri responsabili, una volta identificati, subiranno il medesimo provvedimento.
A San Pietroburgo una donna ha lanciato una Molotov sul tetto di un seggio elettorale, che aveva sede in una scuola. Secondo quanto riportato dai media russi, in particolare modo dalla testata Fontanka, non ci sarebbero stati danni né vittime.
La donna responsabile è stata fermata da un passante che l’ha consegnata alla polizia. Secondo quanto riportato dai media, la donna avrebbe affermato di essere una mandante ucraina: avrebbe accettato l’incarico in un canale Telegram ucraino, i cui gestori le avrebbero promesso un compenso in cambio dell’azione.
Il sindaco di Belgorod, città russa sottoposta a bombardamenti ucraini, ha smentito le voci diffuse da media di Kiev secondo le quali le operazioni di voto sarebbero state sospese. “Tutti i seggi nella regione sono aperti e gli elettori stanno votando“, scrive in un comunicato. “Fidatevi solo delle fonti ufficiali d’informazione“.
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