«Ma cos’è la sinistra, cos’è la destra?», così recitava la canzone di Giorgio Gaber, uno dei più celebri cantautori italiani del dopoguerra scomparso nel 2003. Oggi, nel 2018, quella canzone risulta essere più attuale che mai soprattutto nello scenario politico europeo «dove è ormai una realtà ineludibile la convergenza della sinistra della destra e della destra della sinistra in un centrismo europeo, sociale e pigliatutto», secondo quanto messo di recente in evidenza dal magazine Internazionale.
È quanto sta accadendo in primis in Francia dove il Presidente in carica, Emmanuel Macron, è stato eletto proprio grazie alla convergenza verso il centro di forze politiche di destra e di sinistra. Adesso, secondo quanto dichiarato all’Eliseo dallo stesso Macron, pochi giorni fa, alla stampa il prossimo obiettivo del governo francese sarà quello di rafforzare l’Unione Europea superando le incoerenze che vengono da destra e da sinistra per creare una nuova unione politica. A tal proposito, Macron ha altresì dichiarato: «l’Unione europea trarrebbe grande beneficio da una ricomposizione politica», riferendosi chiaramente al Partito popolare europeo e al Partito socialista europeo, ovvero la destra e la sinistra storica della Ue.
Intanto in Italia, uno dei 28 Stati membri dell’Unione Europea nonché uno dei fondatori della CEE, in vista delle vicinissime elezioni politiche del 4 marzo non sembrerebbe paventarsi affatto l’ipotesi di una convergenza politica verso un centro comune delle forze in campo all’indomani delle elezioni, nonostante sia già chiaro a tutti l’ingovernabilità del paese a partire dal 5 marzo. Nonostante ciò, Macron spera nelle elezioni del prossimo anno al Parlamento europeo di Strasburgo da cui si potrebbe partire per tentare di realizzare quel sogno che era nato con l’Unione europea stessa, ovvero una Unione di Stati basata su una moneta unica e su una politica europea comune.
Ester Sbona
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