Sotto l’egida di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e altri cinque partiti di centrodestra, Maurizio Fugatti è il nuovo governatore del Trentino con il 46,74% dei consensi. A Bolzano è boom di voti per la Lega.
Domenica 21 ottobre circa 800mila cittadini delle province autonome di Trento e Bolzano sono stati chiamati alle urne per le elezioni provinciali. Oltre all’elezione del presidente di provincia, si è votato anche per il rinnovo dei consigli provinciali di Trento e Bolzano – 35 consiglieri per ciascuna provincia –. Questi, 70 in totale, compongono il Parlamento regionale, il quale ha il compito di eleggere il Presidente della Regione.
Il voto è stato un innegabile banco di prova per il Governo e non solo. Soprattutto in Trentino dove, diversamente da Bolzano, il presidente della Provincia viene eletto in maniera diretta. Qui, rispecchiando perfettamente il clima nazionale, quel centrosinistra che aveva ottenuto quasi il 60% alle elezioni del 2013, con Ugo Rossi, si è mostrato più diviso che mai. Il PD aveva, infatti, bocciato la ricandidatura del presidente uscente, presentandosi con Unione per il Trentino e Futura 2018 e proponendo come candidato l’ex senatore PD Giorgio Tonini. Liberi e Uguali, appoggiato da L’Altro Trentino, invece, aveva scelto per la sua corsa alle amministrative Antonella Valer.
Ben più unito e vincente si è dimostrato il centrodestra, che nel nome di Maurizio Fugatti – sottosegretario alla Salute nel Governo Conte – ha riunito Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Già nella mattinata di ieri il leghista Fugatti, sostenuto da oltre otto partiti di centrodestra, aveva superato la soglia del 40%, per poi essere eletto con il 46,47%. Il PD di Tonini si è arrestato al 25,40%, seguito dal governatore uscente, Ugo Rossi, che ha ottenuto il 12,42%. Il M5S, con il suo candidato Filippo Degasperi, si ferma al 7,10%.
In Alto Adige, invece, vige un sistema proporzionale puro che non prevede coalizioni pre-voto. 14 le liste presenti. La Svp (Sudtiroler Volkspartei) si è aggiudicata la vittoria con il 41,9%, ottenendo 15 consiglieri a fronte dei 17 della precedente legislatura. Al secondo posto si è attestato il Team Köllensperger, neo-partito fondato dall’ex M5S Paul Köllensperger, che guadagnandosi il 15,2% ha superato la Lega (11,1%) in un difficile testa a testa. Il partito di Salvini, tuttavia, si presenta come primo partito a Bolzano, incassando il 27,8% dei voti. Ed è proprio alla Lega e ai suoi 4 esponenti nel consiglio provinciale che la Svp – partito con cui il 4 marzo Maria Elena Boschi era stata eletta a Montecitorio – sembra guardare, cancellando di fatto la storica alleanza con il PD.
Alla chiusura dei seggi, alle 21 a Bolzano e alle 22 a Trento, si è nettamente registrata la diversa partecipazione nelle due province. Nei 487 seggi altoatesini l’affluenza è stata del 73,9%, con un calo del 3,8% rispetto a 5 anni prima, sebbene nella città capoluogo di provincia la percentuale sia rimasta la medesima della precedente elezione, il 64,6%. A Trento, invece, l’affluenza è stata del 64%, ossia una crescita del 1,2% in confronto ai dati registrati nel 2013.
Francesca Santi
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