STRASBURGO – È arrivato nei giorni scorsi il sì della Corte Europea di Strasburgo circa l’immissione nelle tavole europee di insetti, alghe, vermi, larve e nanomateriali costruiti in laboratori. Il tutto, quindi, necessita solo dell’ultima approvazione necessaria per divenire definitiva, quella dell’Agenzia Europea della Sicurezza Alimentare (EFSA). Inoltre, la totalità del Parlamento Europeo ha approvato immediatamente l’accordo con il Consiglio per rendere più semplici le procedure di autorizzazione del cosiddetto novel food. L’EFSA valuterà, naturalmente, le conseguenze di tali alimenti sulla salute dell’uomo, ma nel frattempo la mozione è stato approvata con 359 sì, 202 no e 127 astenuti. Protestano sia i Verdi, sostenendo che «Il Parlamento non è stato all’altezza delle preoccupazioni degli europei», sia i Leghisti. Scrive così Matteo Salvini su Facebook: «L’Europa (la Lega ha votato contro) apre alla possibilità di avere in tavola alghe, grilli e INSETTI. Ma andate a farvi fottere! Io voglio mangiare latte, riso, carne, pasta, olio, mele e arance! Se questo è il futuro folle che ci prepara l’Europa, ANDIAMOCENE!».
Il regolamento disciplinante il nuovo tipo di alimentazione è datato 1997 e ha necessitato di una revisione per l’aggiunta di alimenti, ingredienti e rispettive tecniche di preparazione. In più, i deputati hanno richiesto di legiferare in materia di cibo proveniente da animali clonati, così come a loro parere sarebbe adesso necessaria l’emissione di una nuova definizione sia per i nanomateriali sia per le restrizioni sulla sperimentazioni animali. Il testo normativo dovrà comunque essere votato, poi, dai singoli Governi. E, secondo una ricerca condotta da Coldiretti/Iprmarketing, solo l’8% degli italiani assaggerebbe degli insetti, per esempio, mentre il 7% trova ispirazione nei ragni fritti. Il 19%, invece, sarebbe curioso di assaggiare la carne di coccodrillo.
Per quanto riguarda gli OGM, sono già stati approvati senza alcun divieto. A Strasburgo è stata bocciata la proposta – della Commissione – di una direttiva atta a concedere agli Stati membri il diritto di veto, a livello nazionale, sull’uso di qualsiasi tipo di alimento geneticamente modificato, già approvato a livello comunitario. L’assemblea, conformandosi al parere del relatore Giovanni La Via, Presidente della Commissione Ambiente, ha giudicato impossibile da attuare la suddetta proposta, che prevedeva la responsabilità degli Stati membri di giustificare eventuali divieti o restrizioni d’uso nazionali e nel rispetto degli inerenti controlli, senza violare i princìpi del Mercato Unico UE e gli accordi sul commercio internazionale, i cui garanti sono la Corte di Giustizia Europea e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). La Commissione, prontamente, ha rifiutato categoricamente di ritirare la proposta (come aveva chiesto il Parlamento) e ha annunciato di mantenerla, in attesa del pronunciamento del Consiglio UE, nonostante si respiri aria di opposizione da parte dei Governi.
Ci si trova, dunque, davanti ad uno dei rarissimi casi in cui una proposta della Commissione viene respinta in blocco dal Parlamento Europeo. La bocciatura in questione (579 voti contro 106 e 5 astensioni) è quasi unanime: sia dai vari schieramenti politici sia da parte di tutti i portatori d’interesse (settore Biotech, industria alimentare, organizzazioni agricole, associazioni dei consumatori e ONG ambientaliste), nonché probabilmente anche dai ministri dei 28, che ancora non si sono tuttavia espressi formalmente. Il Parlamento Europeo, a fronte del rifiuto della Commissione Europea, ha quindi approvato, con 577 voti contro 75 e con 38 astensioni, una risoluzione legislativa in cui insiste, in maniera rigorosamente formale, sul ritiro definitivo della proposta (con un emendamento approvato con 377 voti contro 293 e con 6 astensioni), con conseguente presentazione di una nuova. Saranno pronti gli italiani a sostituire il prosciutto e le carni rosse, dichiarate cancerogene dall’OMS (Organizzazione Mondale della Sanità), con delle succose larve?
Francesco Raguni
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