Negli ultimi giorni in tutta Italia si sono abbattute incessanti piogge anomale, che hanno avuto effetti devastanti sul territorio. Alluvioni, esondazioni, case allagate: sembrerebbero le drammatiche conseguenze del cambiamento climatico.
Per cambiamento climatico si intende un’alterazione a lungo termine dei fenomeni meteorologici medi che definiscono i climi a livello locale. Il pianeta ha sperimentato ciclicamente dei cambiamenti sotto questo aspetto, ma dalla fine del XIX secolo si è riscontrata un’accelerazione senza precedenti nella produzione di anidride carbonica.
Il rilascio massivo nell’atmosfera di questo gas è uno dei principali responsabili del riscaldamento globale. La Terra infatti, per mantenere una temperatura media adatta alla vita, si serve di gas serra, che trattengono il calore all’interno dell’atmosfera. L’aumento di gas serra nell’aria determina un progressivo incremento delle temperature, con gravi conseguenze.
Il riscaldamento globale provoca vari fenomeni dannosi per l’ambiente, quali lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare, il danneggiamento di ecosistemi delicati e l’estinzione di specie a rischio. Un altro degli effetti derivanti dal cambiamento climatico in atto è l’aumento dei fenomeni meteorologici violenti, come periodi di siccità prolungata, desertificazione, inondazioni, precipitazioni estreme.
Gli eventi che di recente hanno colpito l’Italia potrebbero considerarsi anomali, dunque effetto del cambiamento climatico, sulla base di una serie di dati raccolti dalla comunità scientifica.
L’intero territorio italiano ha vissuto negli ultimi mesi un deficit pluviometrico impressionante di 150 millimetri, meno della metà di quelli attesi per rientrare dalla crisi idrica che ha colpito profondamente l’industria agricola nazionale.
In Emilia Romagna complessivamente sono caduti dai 300 ai 400 millimetri nelle alluvioni che si sono susseguite dall’1 al 4 e poi dal 15 al 19 maggio scorsi.
In relazione agli acquazzoni di inizio mese, 1-4 maggio, l’esperto meteorologo romagnolo Pierluigi Randi ha dichiarato che “in 36 ore è caduta il doppio, o localmente addirittura il triplo, della pioggia che di solito cade in tutto il mese di maggio”. In modo particolare, a Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, con 238mm di pioggia “abbiamo avuto in 36 ore le stesse precipitazioni che di solito cadono nell’intera stagione primaverile”.
La SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) ha comunicato dati da record: il 15 maggio, a metà mese, 46 stazioni su 93 esaminate hanno fatto registrare un accumulo superiore ai massimi mensili degli ultimi 20 anni, il maggio più piovoso dal 1966.
Questi numeri risultano ancora più impressionanti se si considera che la media italiana del maggio 2022 corrisponde a 45 millimetri di acqua.
La questione ambientale è estremamente complessa e delicata, le cause dietro questi eventi fuori dall’ordinario sono molteplici, ma non si può escludere che le attività dell’uomo siano responsabili.
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