Sono quasi due anni che l’Italia si trova in emergenza idrica. Le precipitazioni durante tutto l’anno sono del 40% in meno rispetto a qualche anno fa. Negli ultimi decenni si è verificata un’intensificazione del cambiamento climatico: i fenomeni atmosferici sono diventati più violenti, più estremi e più diffusi.
È cambiato anche il tipo di precipitazioni: più intense, a volte anche per giorni, con quantità che dovrebbero cadere in 6 mesi o addirittura un anno. Queste bombe d’acqua recuperano quella che è la carenza idrica di mesi, ma rende più difficile gestirla. Se cadesse in maniera più distribuita permetterebbe un’infiltrazione nel terreno più graduale, più profonda e continua.
Il cambiamento climatico e le conseguenze derivanti erano state previste già trent’anni fa e le nuove previsioni pronosticano un ulteriore peggioramento.
Il cambiamento climatico ha portato notevoli danni all’agricoltura, distruggendo spesso intere coltivazioni, come alcuni casi segnalati in gran parte del Paese. Tante le testimonianze sul web, a testimonianza di fenomeni atmosferici anomali, quali grandinate a basse quote e fuori stagione.
Di fronte alla carenza di acqua si cercano modi per ridurre l’uso dell’acqua e garantirla in tutta la penisola. C’è già chi ha iniziato a fare un uso più attento dell’acqua: gli agricoltori 4.0.
L’utilizzo di nuove tecnologie ha consentito di rivoluzionare il sistema di irrigazione: sensori, trattori intelligenti, droni ed etichette parlanti sono alcuni esempi di questa innovazione.
Diverse le opzioni, con meccanismi che consentono una corretta gestione del terreno e delle risorse:
Per fronteggiare meglio la crisi idrica occorrerebbero anche altre misure di intervento. Tra queste, le aree di raccolta dell’acqua piovana, accumulando grandi riserve per far fronte ai periodi di siccità e riducendo i danni delle forti piogge.
Anche l’utilizzo dell’acqua della fognatura rappresenta una soluzione utile per l’agricoltura, in quanto piene di fertilizzanti: queste ultime potrebbero garantire il 50% di acqua lungo tutta la penisola.
Sarebbe anche utile migliorare la manutenzione degli acquedotti, che, a causa di reti vecchie che presentano fratture, portano a uno spreco di acqua del 40% per ogni 100 litri.
Sofia Guccione
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