Il 24 febbraio le forze armate russe attaccano le città di Mariupol e Odessa. Da quel giorno l’esercito del Cremlino non ha più smesso di bombardarle. I giornalisti delle Iene, si tengono in contatto da un pò di tempo con Svyatoslav Palamar, il vicecomandante del battaglione Azov, che comunica con loro dall’acciaieria Azovstal, perennemente bombardata dai russi. Inizialmente il vicecomandante inviava ai giornalisti vari video che mostravano e documentavano la situazione in cui tutti i rifugiati o meglio “prigionieri” delle acciaierie vivevano. Situazioni degradanti, scarsità di cibo e beni primari; più il tempo passa, più la situazione peggiora.
I bambini dormono in materassi sporchi, pieni di muffa e umidità. I pannolini non ci sono per cui le mamme dei più piccoli sono costrette a utilizzare degli stracci e dei sacchetti di plastica, che i bambini soffrono perché si irrita la pelle. Un bambino racconta: “Siamo qui da cinque mesi, vorrei tanto vedere la luce naturale del sole perché qui la luce viene accesa e spenta”. Svyatoslav dopo aver inviato le “prove” delle loro condizioni attuali, ha raccontato alle Iene che parlerà solo mostrando se stesso con un muro bianco alle spalle. A quanto pare, dopo che i giornalisti hanno diffuso i suoi video, i russi hanno bombardato con più accanimento l’acciaieria e a pagare il prezzo delle loro azioni sono stati ben 600 soldati.
Nel servizio delle Iene del 4 maggio, i giornalisti rendono pubblici gli ultimi videomessaggi del vicecomandante del battaglione Azov. Lui espone i suoi ultimi pensieri riguardo alla situazione nelle acciaierie di Mariupol. Putin Rivolgendosi al ministro della difesa russo aveva detto queste parole: “Bloccate questa zona industriale in modo che non ne esca una mosca”. Infatti nonostante i numerosi corridoi umanitari creati appositamente, nessuno era uscito, almeno fino a qualche giorno fa. I telegiornali mandano in onda servizi in cui alcuni civili evaquano da Mariupol, sono un centinaio, ma il vicecomandante del battaglione Azov non è del tutto felice di questa situazione.
Svyatoslav Palamar dichiara: “Siamo contenti ma stiamo piangendo. Sono state uccise decine di migliaia di persone e qualcuno ora è orgoglioso che sono evaquati 100 civili”. Poi conclude il suo discorso ricordando che dopo gli ultimi bombardamenti, ci sono 600 soldati gravemente feriti che avrebbero bisogno di mangiare bene ed essere operati. I russi descrivono il battaglione Azov come ultranazionalista (ovvero, nazista). Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha appoggiato questa tesi, divulgata recentemente su rete 4. In merito Svyatoslav afferma: “Il battaglione Azov non ha mai appoggiato l’ideologia del nazismo. E’ stato creato nel 2014, siamo un dipartimento delle forze armate ucraine. Nel nostro battaglione ci sono greci, ebrei, tatari di Crimea, ucraini, biellorussi e anche russi, mussulmani…”. Oggi è prevista l’evacuazione di civili da Mariupol, i civili si raduneranno al centro commerciale “Port City”. Putin ha confermato che i militari di Mosca sono pronti a far uscire tutti civili ancora nascosti a patto che le truppe ucraine si arrendano.
Alessia Miceli
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