È in crescita il fenomeno dell’utilizzo, da parte degli adolescenti, di psicofarmaci e droghe a scopo ludico. Non sarebbe una novità, se non ci fosse di mezzo il fatto che certi eccitanti vengono assunti senza alcuna prescrizione medica e spesso stanno, addirittura, nell’armadietto dei medicinali di casa propria. Sembra che, per qualche ragione, i giovani d’oggi non si accettino più così come sono.
Secondo un’ultima ricerca condotta nell’ambito di ESPAD Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) da parte dei ricercatori dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, gli studenti di oggi fanno un uso spropositato non solo di allucinogeni e droghe eccitanti, ma anche di psicofarmaci che migliorano la capacità di concentrazione, il modo di studiare, la capacità di dormire dopo aver assunto stupefacenti e anche il dimagrimento e l’induzione all’anoressia. Non sarebbe tanto insolito, se non fosse che simili farmaci, spesso, vengono assunti senza alcuna disposizione medica e, addirittura, talvolta mischiati ad alcolici e super alcolici. La notizia preoccupante riguarda, così, il fatto che i giovani studenti italiani, di età compresa fra i 14 e i 19 anni (sebbene il fenomeno riguardi anche molti universitari) sono i primi in Europa per il consumo di tali sostanze, stupefacenti e non.
Aumentano gli acquisti online di tali medicine, il cui commercio e vendita sono in continua crescita. Inoltre, molti dei ragazzi che nel 2014 (oltre 700.000) hanno fatto consumo di sostanze psicotrope, non conoscono assolutamente gli effetti procurati, a breve e a lungo termine, dall’uso spasmodico e illimitato di siffatti medicinali: sono 54.000, appunto, coloro i quali hanno confessato di averne fatto uso senza alcuna consapevolezza. Fra i farmaci più richiesti, soprattutto dalle donne, figurano quelli che conciliano il sonno, ma anche da parte dei ragazzi è in crescita la domanda di panacee che ottimizzino il rendimento scolastico, l’umore, l’attenzione e perfino l’iperattività. Fra le sostanze altamente pericolose in vendita, non tende a dissolversi nemmeno l’utilizzo della cannabis: molti giovani, di fatto, hanno affermato di farne uso occasionale, mentre secondo la ricerca il numero di consumatori frequenti è in sostanziale crescita. Diminuito, invece, l’utilizzo di eroina, stabile quello di allucinogeni quali LSD, francobolli e funghetti, e in significativo aumento l’utilizzo delle cosiddette smart drugs (in linguaggio tecnico-scientifico nootropi), ovvero farmaci che rilasciano agenti neurochimici e potenziano le capacità cognitive dell’essere umano.
In base a quanto riportato dal giornale londinese The Times, i docenti hanno chiesto che le sostanze adoperate per la cura di disfunzioni dell’attenzione e della memoria vengano somministrate anche agli alunni “sani”, solo per stimolarne la concentrazione e il coinvolgimento nello studio. Secondo molti medici, la statalizzazione di questi farmaci aiuterebbe a prevenire non solo la cattiva consapevolezza delle conseguenze determinate da un uso irresponsabile, ma anche svariati altri problemi, come altresì la morte. E i genitori, in tutto ciò, dove sono? Veramente le nuove generazioni sono libere di pensare a sé stesse senza che nessuno vigili su di loro? Forse, in realtà, non è la voglia di apparire impeccabili quella perseguita dai giovani d’oggi, ma di colmare in qualsiasi maniera una mancanza d’affetto e d’attenzione da parte di genitori troppo occupati ormai da altre preoccupazioni.
Anastasia Gambera
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