BOLOGNA – Un centinaio di manifestanti appartenenti al collettivo di studenti Hobo e al centro sociale TPO sono stati caricati dal corpo di Polizia della città durante il corteo davanti la Montagnola: al suo interno stava parlando Renzi, in occasione del settantesimo anniversario della Festa dell’Unità. Le Forze dell’Ordine erano pronte a intervenire fin da subito, ma entrambi i cortei erano già stati annunciati: maestri precari e studenti manifestanti. Successivamente le Forze dell’Ordine hanno dovuto intervenire. Il bilancio è di tre feriti e tre denunciati (rilasciati subito dopo). Renzi è rimasto indifferente a tutto ciò e ha comunque pronunciato il suo discorso: «Io non schiaccio la testa a nessuno, ma non mollo», ha dichiarato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, rispondendo a un militante che lo invitava a “schiacciare la testa agli elefanti“ della minoranza Pd. Alle urla “Renzi carogna, fuori da Bologna” ha replicato: «So che ci sono persone che mi vogliono contestare sulla scuola e sono pronto a incontrare chiunque. ma libertà è rispondere con un sorriso a chi contesta e dire che non ci facciamo certo spaventare da tre fischi; abbiamo il compito di cambiare l’Italia e la cambieremo, di non mollare e non molleremo».
È certo che l’Italia è spaccata: se da un lato a Milano il capo della Polizia, Alessandro Panza, ha scelto di non aggredire la folla in quanto l’EXPO non si doveva macchiare di sangue, da un altro Bologna sembra quasi messa da parte. L’evento tanto discusso è certamente una circostanza importante, ma ciò non giustifica il trattamento imparziale ricevuto dai manifestanti: la carica della Polizia sembra, alla stregua dei fatti, gratuita. Erano persone che manifestavano per i loro diritti, non vandali propensi all’anarchia nella sua massima espressione.
Francesco Raguni
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