“Niente minigonne a scuola, altrimenti ai professori cade l’occhio”: questa la frase che nelle ultime ventiquattro ore sta facendo discutere in Italia. A pronunciarla è stata una delle vicepresidi del liceo Socrate del quartiere Garbatella di Roma: secondo il suo parere, una delle studentesse si sarebbe messa in mostra indossando una minigonna.
In relazione a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, a far emergere il problema sarebbe stata una compagna di classe della ragazza. Secondo Repubblica, la preside l’avrebbe invitata a uscire fuori dalla classe (dopo essere entrata per una comunicazione), chiedendole esplicitamente di non presentarsi con certi outfit per evitare che ai docenti di sesso maschile possa “cadere l’occhio”. Vestite in minigonna e accompagnate da “Non è colpa nostra se ai docenti gli cade l’occhio” è stata la replica delle studentesse.
A sostenerle anche il movimento Ribalta femminista, che ha mostrato il dissenso sul luogo comune che vedrebbe le donne con abbigliamento più provocante oggetto di apprezzamenti e comportamenti maschili (e non) poco carini. Infatti, secondo il preside dell’istituto non vi sono gli estremi per un provvedimento disciplinare nei confronti della vicepreside.
Innegabile che bisogna indossare un abbigliamento consono al luogo scolastico o di lavoro. Ma sembra anche assurdo un tacco più alto, un vestito, una gonna o una maglietta succinti possano giustificare certi atteggiamenti. Alcuni dei quali sfociano in aggressioni e violenze. Tempi diversi e mode diverse. Alcune discutibili, altre meno. Tuttavia, è il caso di andare oltre e cercare la radice del problema altrove. Questo, sicuramente, è qualcosa su cui riflettere.
Anastasia Gambera
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Anastasia è una studentessa in Scienze e Lingue per la Comunicazione, ama la musica degli anni 70’, 80’ e 90’; possiede, infatti, un repertorio mentale senza eguali. Innamorata pazzamente del suo ragazzo, sassofonista e con la passione per la scrittura, vorrebbe diventare una giornalista, una calciatrice e, forse, anche una mamma spericolata.