Nelle città italiane, in particolar modo in quelle meridionali, la gestione degli spazi verdi presente all’interno dei territori catastali è un problema che ancora è lontano da una soluzione definitiva. Dopo la grandissima espansione edilizia del secondo dopoguerra, per diverse aree urbane “lasciate libere” si è infatti posto il problema della loro fruibilità e soprattutto della loro destinazione.
Riguardo a quest’ultimo aspetto, in diverse città del sud ci sono state diverse aree nelle quali si è costruito oltre il dovuto, cosa che ha scatenato non poche polemiche, e altre che invece sono rimaste totalmente abbandonate e per le quali si discute spesso su come recuperarle. Si va dalla contestatissima usanza di costruire palazzi all’apertura di parcheggi, fino a progetti per fare dei percorsi natura o dei giardini della memoria, soprattutto per zone che un tempo erano a tutti gli effetti rurali e che poi sono state inghiottite dall’espansione urbana.
Per la gestione del verde urbano c’è la legge 10 del 2013, che prevede per lo Stato un ruolo di monitoraggio e di pianificazione a livello nazionale. Alle regioni, alle province e ai comuni sono invece affidate funzioni più operative, la promozione di azioni votate all’incremento di spazi verdi e la rendicontazione dei progressi fatti ogni anno in questo senso. I criteri e le linee guida per la creazione di spazi verdi sono fissati invece dal Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico.
Nei giorni scorsi intanto è stata stilata la classifica delle città più verdi d‘Europa e al comando spicca Parigi, mentre Milano e Roma stanno rispettivamente al quinto e al terzo posto. Il capoluogo lombardo ha visto una triplicazione del verde grazie al progetto ForestaMi, mentre la capitale italiana ha molti ettari di green grazie anche alla presenza di giardini storici come Villa Ada, Villa Borghese e Villa Doria Pamphili.
Per quel che riguarda infine la progettazione di spazi verdi, che è la destinazione più consona per cambiare il volto di aree abbandonate, l’Ispra ricorda, attraverso un suo documento, come la sostenibilità urbana debba essere perseguita attraverso il soddisfacimento dell’efficienza economica, dell’equità sociale e dell’integrità ambientale. Il punto di partenza è la visione di insieme della città e specialmente della sua composizione.
Fonte immagine: www.architetti.com
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