È passato quasi un mese da quando ci è stato ordinato di rimanere a casa per fronteggiare il Coronavirus; e nonostante gli “scleri” dei primi giorni costretti fra le mura domestiche, sembrerebbe, all’attuale, esser diventata una routine (semi) piacevole. Tuttavia, come per tutte le abitudini, si arriva a un punto di rottura da cui è spesso impossibile fare ritorno; e in casi come questo, ove la quarantena è l’unico modo per aggirare l’ostacolo rappresentato dal Coronavirus, non ci si può permettere di farsi prendere dal panico, dal nervosismo o da chissà cos’altro. Come fare, quindi, per venirne fuori “illesi”? Di seguito – secondo quanto riportato da Vanity Fair – alcuni indispensabili consigli per affrontare, nel migliore dei modi, un periodo che, benché difficile, se combattuto con le giuste armi ci renderà ancora più forti di prima. Nel frattempo, restate a casa ed evitate che il Coronavirus si diffonda ancora.
Il punto di rottura su citato è il fulcro di questo consiglio. Infatti, quando credete di stare fronteggiando le avversità alla grande, qualsiasi esse siano, arriva sempre quel momento in cui crediamo di cedere; o di averlo già fatto. Dato questo, è molto importante, soprattutto nel caso di questa quarantena per contenere il Coronavirus, aggrapparsi a quella determinazione che, all’inizio, spingeva a non mollare neanche davanti al peggio, ripartendo, appunto, da essa, e rialzandosi per ricominciare a correre.
Ricordate la mamma cosa diceva, o vi dice, in continuazione? Di aggiustare la stanza, farla arieggiare, pulire il bagno, gli altri vani domestici, e così via? Ecco, fissate bene in testa le sue parole per rendere meno noiosa la vostra giornata; soprattutto partendo dall’assunto di non restare perennemente in pigiama, outfit da utilizzarsi prevalentemente per andare a letto e non in casa; oltretutto, per 24 ore al giorno. Se farete in questo modo, forse anche il morale riuscirà a rinvenire dal torpore in cui, volenti o nolenti, siam caduti un po’ tutti per ostacolare il virus.
Esattamente! Il primo punto da cui partire è, di fatto, azzerare (o cercare di farlo) le lamentele con amici e parenti. Sappiamo tutti, a questo punto, cosa voglia dire restare chiusi fra quattro mura di continuo, ma non è lagnarsi per un giorno intero che aiuterà a superare il periodo già di per sé difficile e angusto causato dal Covid-19: mezz’ora al giorno, una volta soltanto, sono misure (di contenimento, in questo caso, del rammarico) più che sufficienti. E almeno per il momento, fatevele bastare in nome di tutti quelli che ascolteranno i vostri piagnistei.
Si consiglia proprio questo invero, di “bearsi” con tristezza a guardare foto del passato, di un vecchio viaggio fatto in compagnia di amici o dell’amore della propria vita, o di quant’altro vi abbia davvero resi felici allora. Ma solo per cinque minuti però, niente di più, altrimenti gli sforzi consigliati risulteranno inutili. Piangete se ne avete bisogno, sfogatevi a più non posso, ma trascorso il tempo dovuto, tornate a impegnarvi mentalmente e fisicamente: sembrerà tutto più semplice.
Alcuni, leggendo solo il titolo di siffatto suggerimento, sappiamo che scapperanno via a gambe levate, ma in realtà, il consiglio è proprio quello di spegnere il cellulare o qualsiasi dispositivo in grado di tenerci collegati su Internet. Perché così facendo, non solo alleggeriamo il traffico assurdo, nonché più che attuale, del web, ma riusciamo a stare maggiormente connessi con il mondo “offline”. Non a caso, sebbene il Coronavirua ci stia percuotendo non poco, sia psicologicamente che fisicamente, allo stesso tempo, sta dandoci l’opportunità di ritornare, anche se lievemente, alle origini. Perché, quindi, non approfittarne?
Anastasia Gambera
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