Nella giornata di oggi, 26 febbraio, alle prime luci di un’alba livida si è consumata l’ennesima tragedia del mare: un barcone sovraccaricato di esseri umani, stipati invece come sacchi di rifiuti, con a bordo tanti bambini e donne, si è spezzato in due, sgretolandosi quasi, in balia di una mareggiata furiosa in prossimità di Steccato di Cutro.
Tante vittime, già più di trenta, e il numero sembra destinato a impennarsi. I migranti percorrevano quella che viene definita la rotta turca e provenivano da paesi tragicamente caratterizzati da difficoltà di vita inenarrabili: Iran, Siria, Afghanistan… Hanno trovato la morte, mentre sognavano un futuro migliore.
Si rimane attoniti e impietriti davanti a un evento del genere. Non bastano le parole per raccontare tante vite spezzate e sogni infranti. Resta solo il desiderio di rivolgere come Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani un appello in nome della solidarietà a tutte le comunità internazionali e alle nostre istituzioni perché non si debba più assistere a eventi così orribili e indegni della nostra civiltà.
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