L‘olio di CBD è un modo non inebriante per godere degli effetti dei cannabinoidi. A causa degli stretti legami con la cannabis ricreativa (o marijuana), però, spesso si dubita della sicurezza dell’olio di CBD. Tuttavia, visitando il sito https://www.zamnesia.eu/it è possibile fugare ogni dubbio comprendendo appieno come è fatto, quale sia il modo migliore per acquistarlo, consumarlo e, infine, concentrarsi sugli effetti estremamente positivi che se ne possono trarre.
Il CBD è una delle decine di sostanze benefiche presenti nella Cannabis. Ciò che rende unici questi prodotti, chiamati fitocannabinoidi, è il benessere fisico e mentale di cui gode chi ne fa uso. Il composto viene prima isolato e poi combinato con un olio vettore. Perché? Perché è idrofobo. Ciò significa che il corpo umano ha difficoltà ad assimilarlo. Dunque, per migliorare i tassi di assorbimento e per fornire altri benefici, il CBD viene infuso con un olio vettore. Gli oli vettori sono tanti e presentano ciascuno varie caratteristiche.
Uno di questi è l’olio di semi di Canapa, eccellente vettore del CBD grazie al suo alto valore nutrizionale. È ricco di antiossidanti, proteine vegetali e acidi grassi. Inoltre, tra i più comuni c’è l’olio d’oliva, il quale si distingue per la bassissima probabilità di manifestazioni allergiche che potrebbe provocare in chi lo sceglie. È, in sintesi, ideale per il “veicolare” il CBD. Ancora, si segnalano gli oli liposomici, i quali sono fino a quattro volte più efficaci degli oli tradizionali grazie a liposomi (fin dagli anni ’70 utilizzati come veicoli di farmaci). Tuttavia, esiste una controindicazione: la particolare formula liposomica include alcol.
Si ricordano, infine, altri oli: da quello di girasole a quello di avocado, semi d’uva e melograno. Insomma, grazie alla sua versatilità, può essere facilmente aggiunto all’olio vettore che si preferisce.
L’olio di CBD proviene quasi esclusivamente dalla canapa, una pianta naturalmente ricca di CBD e povera di THC. L’olio di cannabis deriva, invece, esclusivamente da ceppi di marijuana. Questi conterranno un po’ di CBD, ma i livelli di THC saranno significativamente più alti. Di conseguenza, l’olio di CBD è una scelta superiore, soprattutto per la totale assenza di effetti psicotropi.
Un’altra fonte comune di fraintendimenti è la differenza tra olio di CBD e olio di canapa. L’olio di CBD viene prodotto estraendo cannabinoidi dai fiori e dalle foglie delle parti di canapa mature. L’olio di semi di canapa deriva, appunto, dalla canapa, ma viene estratto dai semi, non dai fiori o dalle foglie.
Dalle testimonianze personali fino alle recensioni dei prodotti, le informazioni su questo cannabinoide sono molteplici e facili da reperire. È, però, fondamentale ricordare che ognuno riporterà la propria esperienza con il CBD, certamente molto diversa da una persona all’altra.
Dunque, molti parlano di un miglioramento dell’umore, e, infine, della capacità di favorire la predisposizione al sonno. Inoltre, le ricerche condotte sugli effetti purificativi della pelle hanno prodotto risultati incoraggianti. Questo cannabinoide compare, infatti, come ingrediente chiave nei prodotti per la cura della pelle.
Può essere assunto per via sublinguale (applicato sotto la lingua) o orale (mescolato a cibi o bevande). Non va MAI vaporizzato, poiché contiene olio crudo e la vaporizzazione potrebbe causare il rilascio di sostanze nocive. L’olio di CBD viene spesso confuso con l’E-liquid CBD, conosciuto anche come olio CBD per vaporizzazione, olio CBD da svapo, e-juice CBD o CBD vape oil. Questi prodotti sono realizzati utilizzando vettori come olio MCT, glicerina vegetale o glicole propilenico, che possono essere vaporizzati.
Non esiste una dose ideale per l’olio di CBD. Se sei nuovo all’olio di CBD, è consigliato iniziare con piccole dosi e aumentarle e solo dopo aver dato al corpo qualche giorno per abituarsi ai suoi effetti. Nella maggior parte dei casi, comunque, meno è meglio.
Spesso ci si chiede se è possibile un’overdose da olio di CBD. Per fortuna, questo cannabinoide è sicuro anche a dosi elevate. Il bassissimo rischio del CBD è stato confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2018.
In caso di dubbi, resta, però, di vitale importanza contattare il medico che sarà in grado di fornire tutte le indicazioni del caso.
Fonte immagine: www.zamnesia.net
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