Al giorno d’oggi non di rado capita che si sviluppino, dal nulla, malattie misteriose delle quali non se ne conosce la provenienza certa, e molto spesso queste malattie si espandono a tal punto da diventare deleterie e altamente pericolose. È proprio questo il caso della cosiddetta Candida Auris, un fungo lievitiforme in grado di resistere agli usuali farmaci antimicotici. Scoperto nel 2009 in una paziente giapponese, attraverso un lungo articolo sul New York Times i Centers Disease Control and Prevention (CDS) hanno avvertito che si sta, purtroppo, diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo, e che può provocare la morte in soli 90 giorni.
Come riporta La Repubblica, la Candida Auris si è sviluppata dall’utilizzo sempre più frenetico di pesticidi antifungini nelle piante, gli stessi che, molto probabilmente, hanno creato un luogo favorevole all’aumento e al suo proliferare del fungo killer. Difatti, un paziente ricoverato al Mount Sinai di New York, una volta sottopostosi a un intervento chirurgico scoprì, poi, di essere stato infettato, ma non solo lui – forse a causa delle difese immunitarie particolarmente basse, uno dei motivi principali per i quali il fungo attacca, e infetta, la persona in questione –, morendo 90 giorni dopo, ma anche, e in seguito ai tamponi fatti nella stanza, perfino quest’ultima. Era situato sul letto, sui muri, ovunque, inducendo i medici a servirsi di veri e propri sistemi di disinfestazione particolarizzata.
Al momento, le città interessate dall’epidemia (sebbene in molti si rifiutino di definirla tale, o, addirittura, di non parlarne completamente) si trovano prevalentemente in America, ma non c’è, comunque, da star tranquilli. La Candidosi è, invero, una delle patologie più diffuse, e una volta attaccato e indebolito il sistema immunitario – anche se, disgraziatamente, proprio questi può essere indebolito, altresì, da tutt’altre cause –, si è rivelata causa maggiore della nascita di quest’enorme problema. Febbre, dolori e stanchezza sono i primi segnali di allarme, ma se si hanno avuti altri sintomi, meglio rivolgersi immediatamente a un medico. Trascurarsi, purtroppo, può portare a conseguenze ben più gravi.
Anastasia Gambera
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