Avrete sicuramente sentito parlare di “Baby Reindeer”, la nuova serie prodotta da Netflix che in pochi giorni ha scalato le classifiche della piattaforma di streaming, restando in cima alla categoria “I più visti”. Non molti, però, sapranno che la miniserie – per quanto disturbante – è basata su una storia vera e addirittura che l’attore e ideatore della serie è il vero protagonista delle vicende raccontate. I fan piu sfegatati della serie non solo sono a conoscenza di queste piccole curiosità, ma hanno deciso di andare ben oltre investigando sulla vera identità di “Martha”, la stalker che perseguita Donny nella serie. E ci sono riusciti. Ora la donna è intenzionata ad agire per vie legali, ritenendo la serie un’invasione della sua privacy e un danno per la sua dignità.
Per chi non l’avesse ancora vista e vorrebbe farlo ecco – senza spoiler – la trama della miniserie.
Baby Reindeer è una miniserie di 7 episodi incentrata sulla travagliata vita di Donny, un aspirante comico con tristi storie di stalking e molestie alle spalle. In particolar modo, ad avere maggiore spazio nella serie, è una vicenda di stalking iniziata in un pub dove lavorava per arrotondare in attesa di fare il “grande salto” nella sua carriera da stand up comedian.
Proprio in questo pub incontra Martha, una donna evidentemente disturbata a cui decide di offrire un thé, vedendola piangere al bancone. Da quel momento Martha inizierà a frequentare abitualmente il bar solo per mantenere i contatti con Donny, iniziando a rendere la sua vita un vero inferno. Nel corso dei quattro anni di stalking, conta oltre 41 mila email, 744 tweet, 100 pagine di lettere e 350 ore di messaggi vocali ricevuti.
Particolarmente evocativo il titolo della serie – “piccola renna” – che allude all’inquietante nomignolo con cui la presunta stalker si riferiva alla sua vittima.
Nella serie la vera identità della donna – condannata a nove mesi di carcere per stalking e molestie – è abilmente occultata. Tutti i dettagli che avrebbero potuto permettere di risalire alla sua identità sono stati rivisitati in modo tale da renderla irriconoscibile.
Eppure, nonostante ciò, alcuni spettatori hanno sfruttato le potenzialità di internet – combinate ai pochi indizi lasciati nella miniserie – per risalire alla sua identità e mettersi in contatto con lei tramite social, arrivando persino a minacciarla e augurarle la morte. Veicolo di questi messaggi d’odio è stato X (ex Twitter), dove i soggetti in questione hanno trovato un vecchio profilo della presunta stalker, ancora pieno di messaggi deliranti.
«Sta bullizzando una donna più vecchia per fama e ricchezza. Sta usando Baby Reindeer per stalkerarmi ora. Sono io la vera vittima. Ha scritto un intero maledetto spettacolo su di me», ha dichiarato la donna «Qualcuno online ha detto: ‘Se ti trovo ti ammazzo’. Un ragazzo nella Carolina del Nord ha detto che lui e altre persone mi avrebbero perseguitato come ho avevo fatto io con Gadd. Ho dormito due ore la scorsa notte. Ho pensato, e se i suoi sostenitori facessero davvero cose del genere? Non ho guardato la serie, ma ho visto varie cose. Sono stata in compagnia di Richard Gadd in alcune occasioni, ma non l’ho perseguitato come sostiene. La sua storia è una grave intrusione nella mia privacy. Non lo vedo da 12 anni». Queste le parole pronunciate dalla donna in un’intervista anonima al Daily Mail.
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.