Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus in Italia, le notizie sulla sua presunta gravità sono state parecchio discordanti (e anche oggi lo sono, nonostante l’evidenza). Dato questo, sebbene il primo Dpcm sia stato emanato il 4 marzo scorso, la gente, nella falsa consapevolezza che il Covid-19 non fosse altro che una “semplice influenza solo un po’ più forte del normale”, ha continuato a svolgere, indisturbata, la propria vita; con conseguenze, infatti, che oggi stiamo contenendo a malapena.
Ciò nonostante, chi è continuamente “connesso” con tutte le notizie che circolano sul virus, avrà anche avuto modo di chiedersi se sia davvero così spaventoso come si pensa, oppure, che la sua virulenza diventa maggiore in casi particolari. Come riportato da naturallifeapp.com, è stato effettuato uno studio dall’equipe dell’Istituto Superiore di Sanità dell’Università Charitè di Berlino la quale ha appurato i tre fattori principali che rendono, in alcuni casi, intrattabile il Coronavirus:
Niente di particolarmente nuovo, a quanto pare, ma l’ultimo punto è proprio quello attenzionato dagli scienziati dell’Università in questione. Infatti, quantunque nessuno potrà mai dire che fare attività fisica rappresenti un rischio per la salute, nel caso del Covid-19, potrebbe. Nello specifico, invero, qualora il virus fosse già presente nel corpo del malcapitato, se quest’ultimo compie sforzi fisici di una certa intensità, con il passaggio di grandi flussi d’aria la malattia arriva a incanalarsi fin nelle basse vie respiratorie, sino agli alveoli, lasciando salve, invece, le mucose delle vie aeree poiché corredate di anticorpi.
In questo modo, purtroppo, anche nelle persone in salute e di età giovane il virus riesce a eludere il sistema immunitario persino più forte, introducendosi nelle alte vie respiratorie e provocando complicanze di salute che richiedono, appunto, la terapia intensiva. E ciò che succede successivamente all’inclusione si rivela, di conseguenza, abbastanza grave, dal momento che il sistema immunitario comincia a rilasciare, in modo incontrollato, proteine della coagulazione e citochine (strumenti della risposta immunitaria) le quali, di seguito, richiedono l’ausilio di apparecchi per la respirazione e tutto il resto.
Insomma, crediamo che se la gente sapesse come stanno davvero le cose, forse non sarebbe così scellerata dal mettere a repentaglio la propria di vita oltre a quella degli altri. E il problema si rivela essere sempre a monte, trovandocisi di fronte a un bivio come quello di adesso, in cui la strada è solo una alla fine: informare le folle com’è giusto che sia, anche sottoponendole a dure verità. Solo così si riesce a venir fuori da ogni problema, compresa questa pandemia.
Anastasia Gambera
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