Da sempre, l’essere umano è alla ricerca di ritrovati naturali utili al suo benessere psicofisico: si impegna, infatti, giorno dopo giorno nell’analisi micro-batteriologica di prodotti, una volta, considerati dannosi per la salute, ma che col tempo hanno, invece, mostrato il loro lato alquanto positivo. Questo è il caso emblematico dell’olio di cocco, il quale annovera un consumo piuttosto assiduo presso Paesi come lo Sri Lanka, le Filippine, e altri, nonché considerati produttori principali di questo vero salvavita. E nonostante la forte campagna denigratoria fatta negli anni ’70 del 1900 a causa del suo ricco contenuto di grassi saturi a catena media, si è appurato che, in realtà, essi cagionano una miriade di benefici, sia psicologicamente che fisicamente parlando
Come riporta macrolibrarsi.it, la banca dati Medline possiede più di 1500 studi effettuati riguardo le proprietà benefiche dell’olio di cocco. In primo luogo, è formato da Acido Laurico, componente molto importante contenuta persino nel latte materno e utile a contrastare affezioni come l’Aids, l’influenza e l’herpes. Inoltre, combatte con fermezza agenti patogeni anche aggressivi; e per di più, al suo interno vi sono anche l’Acido Caprino, potentissimo agente antibatterico, e l’Acido Caprilico.
Il suo importante contenuto di grassi saturi a catena media non è risultato essere nocivo; innanzitutto, perché ostacola il colesterolo soprattutto pericoloso – meglio conosciuto con il nome LDL – coadiuvando, al contrario, quello buono – HDL. Poi, perché a questi benefici se ne aggiungono tanti altri: essendo ricco di vitamina E, ridona morbidezza alla pelle del corpo, principalmente se usato come bagnoschiuma durante la doccia; ha effetto contro l’invecchiamento, le rughe, l’eczema, e malattie come la psoriasi. Infine, è adoperabile anche come shampoo naturale, apportando brillantezza e setosità a un cuoio capelluto spento e sfibrato.
Ma vediamo insieme cosa comporta, nel complesso, l’assunzione quotidiana di olio di cocco.
Si è appurato che, con due cucchiai giornalieri di olio di cocco, indipendentemente dall’attività fisica svolta, esso aiuta a bruciare i grassi stanziati, spesso, specialmente nell’addome (senza tralasciare la palestra ovviamente).
Negli ammalati di Alzheimer e in chi svolge lavori intellettualmente coinvolgenti, un cucchiaio di olio di cocco al giorno migliora di gran lunga le funzioni cerebrali; il tutto, grazie sempre ai famosi acidi grassi a catena media.
Oltre al contribuire nella formazione di denti forti, l’olio di cocco sconfigge la placca, annulla la gengivite, sbianca i denti, e debella persino la carie. Poi, se utilizzato come collutorio o dentifricio, aiuta ad avere una bocca splendida da fare invidia ai migliori dentisti.
Attraverso gli studi, si è assodato che il nostro amico olio di cocco funge anche da antinfiammatorio e analgesico, prevalentemente contro la febbre.
Altra caratteristica a favore dell’olio di cocco è quella che lo espone come rimedio curativo contro l’ulcera.
Grazie all’Acido Caprilico, l’olio di cocco è un ottimo alleato a sfavore di funghi e Candida, sterminando del tutto i batteri patogeni di entrambi.
Come su detto, regolarizzando il colesterolo cattivo e assistendo, invece, quello buono, l’olio di cocco riesce a normalizzare del tutto il contenuto di grassi nel sangue.
L’olio di cocco è anche famoso per l’ampio possesso di vitamine, soprattutto A, D, E e K, importantissime per il corpo umano. Per di più, non manca il ferro – di cui è particolarmente ricco.
Con l’azione profilattica contro le possibili patologie che possono colpire lo stomaco, l’olio di cocco attua un’azione conservativa nei confronti della flora batterica intestinale.
La limitazione del colesterolo LDL nel sangue – quindi, nel cuore –, il primo organo a beneficiarne è proprio quest’ultimo, con le relative arterie e pressione sanguigna.
Ma come va consumato, in sintesi, questo prodotto eccezionale? È raccomandabile comunque lo si voglia usare: al crudo, nei cibi cotti – come le classiche fritture, apportando leggerezza al pasto in questione –; nel latte, nel caffè, nello yogurt; insomma, un po’ ovunque. E per un’efficacia sicura al 100%, tre cucchiai di olio di cocco al giorno sono l’ideale. Soprattutto perché, in casi come questi, meius abundare, quam deficere.
Anastasia Gambera
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