Cimentarsi nell’apprendimento di una lingua straniera può risultare più complesso del previsto, specialmente se si ha voglia o necessità di imparare in fretta, con poco sforzo, con molto entusiasmo e senza spendere cifre esorbitanti per pagare un corso specializzato o un biglietto aereo in direzione di un Paese presso cui praticare l’idioma in modo assiduo. È per tale ragione che sono già numerose le piattaforme online per pc, smartphone e tablet il cui scopo è quello di promuovere l’insegnamento e l’apprendimento nella maniera più intuitiva ed efficace possibile: a dispetto delle aspettative e degli sforzi, tuttavia, molti multilanguage network si rivelano spesso insoddisfacenti per numerosi motivi.
In primis, alcuni si basano su un apprendimento lessicale ben studiato, ma che non è accompagnato da alcuna metodologia grammaticale e sintattica, motivo per cui i principianti non riescono da soli a costruire frasi di senso compiuto nel rispetto delle regole elementari di una buona comunicazione. In secundis, decine e decine di progetti non includono lo scambio a tu per tu con parlanti nativi o, quantomeno, con altri utenti reali. Quali sono le conseguenze? Apprendere una lingua a contatto solo con uno strumento elettronico diventa riduttivo e poco utile, dal momento in cui il confronto umano implicherà altre variabili, quali l’emozione e la capacità di comprendersi a vicenda, sviluppando delle buone capacità di ascolto e di espressione. I siti web presso i quali le relazioni interpersonali sono contemplate, dal canto proprio, dimenticano quasi sempre di garantire agli users dei filtri di ricerca adeguati, mediante i quali rintracciare persone realmente interessate ad uno scambio, compagni di interessi o individui da reputazione e intenzioni dubbie, da cui tenersi alla larga. Se tutto questo fosse garantito, infine, non è raro che per proseguire nella frequentazione del portale in maniera attiva ci siano degli obiettivi da sbloccare, nella stragrande maggioranza dei casi pagando somme di denaro più o meno contenute.
Ciò comporta un progressivo calo di interesse, un peggioramento nei risultati ottenuti e concrete difficoltà nel memorizzare e nel saper riutilizzare quanto imparato: lo stimolo iniziale a sforzarsi, a mettersi in gioco e ad aprire la mente è facilmente smorzato, scoraggiato o sottoposto ad ostacoli da superare. Ecco spiegato come mai le piattaforme di language learning siano popolatissime da utenti di recente iscrizione e in misura molto inferiore da frequentatori di vecchia data. Escludendo i social distintisi per serietà e buona organizzazione di contenuti e di mezzi di apprendimento, pochi appaiono quelli in grado di garantire un servizio di qualità a lunga scadenza dal punto di vista linguistico e interattivo. Tenendo conto di tali limiti, sono nati da pochissimo Tabel Babel e Naboomboo, due startup create in Italia e il cui obiettivo è abbattere le barriere comunicative grazie a un nuovo modo di imparare gli idiomi.
Più nello specifico, Tabel Babel ha visto la luce nel luglio 2014, per merito di un gruppo di giovani collaboratori con la passione per i viaggi, le lingue straniere e la cucina: Helena Geraci, 29 anni, di Catania (Ceo); Andrea Bonanno, 29 anni, catanese (sviluppatore e responsabile IT); Martina Ricci Gori, 28 anni, di Milano (business development & account); Sarah Geraci, 27 anni, catanese di stanza a Londra (online marketing & social media). A detta dei promotori stessi, «vogliamo avvicinare le persone di diverse nazionalità e culture alla pratica delle lingue straniere grazie al cibo, e quale momento migliore per mettere in pratica le proprie conoscenze linguistiche se non davanti a un buon bicchiere di vino e delle buone pietanze? Table Babel è una vera e propria community gratuita in cui tutti gli utenti possono creare i propri eventi culinari in una lingua straniera, ogni evento in una specifica lingua che verrà parlata da tutti partecipanti durante la serata. La particolarità risiede proprio nell’unicità linguistica di ogni singolo evento, tematizzato culturalmente per permettere a tutti, anche solo per una sera, di immergersi completamente in una differente realtà linguistica e viaggiare stando fermi». L’iniziativa è per ora presente a Milano, Roma, Genova, Palermo, Catania, Bologna, Firenze e Verona, anche se a breve si aggiungeranno Napoli e Torino: ciascun Comune ospita aperitivi, pranzi, brunch o cene alle quali partecipano in media 20/30 amanti delle multiculturalità, pronti a scambiare conoscenze e curiosità fra un boccone e un sorso di vino, con la convinzione che cibi diversi possano avvicinare fra loro persone diverse, capaci di trasmettere voglia di rimettersi in gioco, di interrogarsi sulle curiosità di un idioma, di ampliare il proprio lessico e di unire una lezione prettamente linguistica ad una umana.
È differente, invece, il motore che guida Naboomboo, il cui nome è un tributo all’omonima isola presente nel film d’animazione di Walt Disney Pomi d’ottone e manici di scopa, popolata da diversi animali capaci di parlare tra loro. Carlo Emanuele Lanzavecchia, ergonomico & designer del sito, spiega le caratteristiche peculiari del progetto e la sua filosofia: «Su Naboomboo ogni membro può dichiarare il proprio argomento di interesse. In tal modo la piattaforma è in grado di combinare in tempo reale la domanda e l’offerta garantendo la piena soddisfazione degli utenti. […] Ogni utente, appena registrato, avrà un certo minutaggio nel proprio wallet che andrà a consumare chiamando un altro utente. I suoi minuti passano, perciò, all’utente che sta andando a fare la lezione. Come si fa a recuperare i propri minuti? Mettendosi a disposizione della comunità come parlante nativo». Insieme a Carlo, soci di Naboomboo sono: Daniele Pozzo, amministratore; Antonio De Marco, pianificazione tecnologica; Matteo Padovano, sviluppo web; Riccardo Rebora, marketing digitale; Willem Bot, comunicazione. Grazie alla tecnologia HTML5 e ad una piattaforma dotata di un sistema audio/video indipendente da plug-in e programmi esterni, il social network funziona con rapidità e semplicità, consentendo ricerche ben filtrate per parlare di quel che si ama nell’idioma desiderato, con user di età e lingua facilmente specificabili, così da sviluppare la padronanza linguistica in maniera funzionale, tematica e sempre guidata, dal momento che un buon sistema di rating fa sapere a tutti a che livello si sia reputati dopo ogni conversazione sia come insegnanti, sia come “studenti”.
L’intento dei creatori è crescere grazie alla fiducia dimostrata da parte degli utilizzatori, implementando le funzionalità della propria rete e investendo in nuove risorse, così da sviluppare delle versioni mobile tanto di Table Babel quanto di Naboomboo, che possano via via internazionalizzarsi e mantenere alto il nome dell’Italia, nell’ambito della multiculturalità e dell’apertura verso nuovi orizzonti, idiomatici e non solo.
Eva Luna Mascolino
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