BOLOGNA – Il 10 novembre 2016 presso la Fondazione Golinelli è stato presentato Opus 2065 un programma pluriennale di formazione voluto dallo stesso fondatore Marino Golinelli e dedicato per lo più al mondo universitario. Un progetto destinato a influenzare lo sviluppo delle attività degli anni a venire. Alla presentazione vi sono stati ospiti importanti tra cui il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il sindaco Merola, il rettore dell’Università di Bologna Ubertini e quello del Politecnico di Milano Giovanni Azzone. Opus 2065 è stato pensato per realizzare una Scuola di Dottorato in Data Science con la collaborazione della Fondazione, dell’Università di Bologna e del Politecnico di Milano, in aggiunta l’altro obiettivo è quello di poter disporre di un’Alta Scuola per laureandi dei corsi di laurea magistrale e di un training lab per professori e docenti al fine di individuare e sperimentare nuovi approcci e metodi di formazione e insegnamento.
Nello spazio dove una volta vi erano le Fonderie Sabiem, sempre in via Paolo Nanni Costa, accanto all’Opificio vi sarà anche il Centro Arti e Scienze Golinelli, su progetto di Mario Cucinella, architetto e designer italiano. Al centro vi sarà un padiglione chiuso, semi-trasparente che sarà illuminato nelle ore notturne, una sovrastruttura metallica modulare lo avvolgerà e consentirà ai visitatori di percorrerlo e sostare in alcune zone adibite ad hoc. Il centro è stato pensato come sede di mostre e iniziative che si ricollegano al progetto Opus 2065 a completamento di un vero e proprio polo di conoscenza e cultura voluto da Marino Golinelli. Il padiglione sarà un parallelepipedo a pianta libera, uno spazio grande di almeno 700 metri quadrati con pavimentazione in cemento trattato, il tutto per far sì che ci sia massima flessibilità senza planimetrie rigide in modo da poterlo allestire con esposizioni, conferenze, mostre, proiezioni e quant’altro. Il Presidente del Consiglio di amministrazione Andrea Zanotti interviene «il progetto Opus 2065 contempla la realizzazione di un connubio mancante tra arti e scienze, un completamento del processo formativo e dell’impresa. Chi voglia indagare con uno sguardo più acuto il futuro deve rifarsi alla risorsa della creatività in grado di riscattare la tecnica, anticipando e provocando rottura e discontinuità a cui si affida il progresso umano».
La Fondazione si sta muovendo per realizzare una sorta di acceleratore di imprese e una programmazione di specifici fondi di investimento per l’aiuto e la crescita di iniziative benefiche nel mondo della Salute e del Benessere. «L’avvio di Opus 2065 nasce da due considerazioni: la Fondazione è oggi un soggetto di innovazione che va oltre l’azione di sussidiarietà orizzontale fin qui svolta e intende far fronte allo sviluppo di progettualità avanzate per costruire una scena di futuro per le nuove generazioni» queste sono le parole del fondatore e presidente onorario Marino Golinelli. Al ministro d’Istruzione è stato consegnato l’appello Immagina, un documento che racchiude il punto focale della collaborazione delle personalità coinvolte nella sua progettazione. Continua Zanotti «Vi si ritrova la consapevolezza orgogliosa dei valori etici che la cultura italiana custodisce e la necessità di fondare su di essi, e non su modelli estranei, la prospettiva di un progresso possibile». Il progetto è supportato dalla donazione stanziata dallo stesso Golinelli di trenta milioni di euro messi a disposizione.
Elisa Mercanti
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