In Italia il prossimo mese sarà il momento di votare per il referendum costituzionale e decidere se accettare la riforma costituzionale proposta dal PD oppure no. In realtà, per quanto riguarda la data, si potrebbe slittare con il voto a novembre o addirittura dicembre, ma con l’intenzione ferma del premier di voler mandare il popolo italiano alla votazione il prima possibile.
A tal proposito, così si è espresso l’ambasciatore USA in Italia, John Phillips: «Il “no” al referendum sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia». L’intervento dell’ambasciatore ha però suscitato subito le critiche da parte del mondo politico italiano. «Il sig. ambasciatore USA si faccia gli affari suoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane», ha così tuonato Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord.
Lo stesso Philips, ha continuato: « Il premier è considerato con grandissima stima da Obama» e che il voto sulle riforme costituzionali«offre una speranza sulla stabilità di governo per attrarre gli investitori». Non dello stesso parere sono invece i vari capi politici a favore del No, che vedono in questa riforma troppi punti negativi (quali ad esempio il senato formato dalle autonomie locali e alcuni articoli della “nuova” costituzione) che vanno a scalfire i lati positivi di questa: in questo senso, infatti, pare siano tutti d’accordo al c.d “salto” delle poltrone, come all’abolizione del CNEL).
Ester Sbona
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