CARACAS – In queste ore si sta consumando un gigantesco e pericoloso ribaltone politico in Venezuela. Nel ruolo di attore protagonista della vicenda troviamo Nicolas Maduro, presidente in carica dal 5 marzo 2013, con la complicità della Corte Suprema che adesso ricopre tutte le funzioni un tempo di competenza dell’Assemblea Nazionale, la quale è stata esautorata completamente dei suoi poteri attraverso la più classica delle sentenze ad-hoc emessa nel cuore della notte più drammatica e turbolenta per le sorti del Paese latino-americano, già messo duramente alla prova da una crisi umanitaria senza precedenti.
L’Alta corte ha messo i “sigilli” al Parlamento con l’accusa di oltraggio al presidente Maduro, dopo che poche settimane fa la maggioranza aveva votato l’impeachment nei suoi confronti, stabilendo che d’ora in poi «le competenze parlamentari saranno esercitate direttamente dalla Sala Costituzionale o da qualsiasi organo che essa disponga» in modo tale da garantire la sopravvivenza dello “Stato di diritto”. Dal punto di vista formale, la sentenza della Corte risponde ad una precisa richiesta presentata dall’esecutivo in merito ad una proposta che disciplina l’esercizio delle aziende miste pubblico/privato e per la quale sarebbe stato necessario, secondo quanto stabilito dall’ordinamento giuridico, il via libera di un’assemblea considerata ostile, rivalendosi su un’escamotage che permette a Maduro di aggirare l’iter parlamentare e governare per decreto, senza che l’Assemblea possa intervenire per modificare «le condizioni proposte né pretendere di stabilirne altre».
Una mossa che spalanca la strada al colpo di Stato quando a Washington i leader di 14 Paesi membri dell’OSA (l’Organizzazione degli Stati Americani) hanno già pronto sul tavolo un atto con cui si chiede in pratica a Maduro di posare l’ascia di guerra, minacciando in caso contrario la sospensione del Venezuela dall’organismo internazionale. Nel frattempo, tra file chilometriche agli sportelli del bancomat, corruzione dilagante a vari livelli, inflazione galoppante, allarme sicurezza, razionamento di cibo e medicinali (a tal proposito si fa riferimento alla famigerata “Dieta Maduro”), è andato in scena il conflitto politico tra il partito al potere d’ispirazione “chavista” e l’opposizione su cui Maduro ha rafforzato notevolmente la sua posizione con l’obiettivo di mantenere a lungo il potere con il sostegno delle forze armate.
Gabriele Mirabella
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