Quello della casa è il sogno di tutti gli italiani. Status symbol ma anche nido sicuro dove mettere su famiglia. Acquistare la casa è quel passaggio convenzionale all’età adulta. Eppure oggi tantissimi giovani agognano una casa ma se non possono accedere a prestiti per dipendenti statali o a mutui erogati a giovani coppie che abbiano da offrire una garanzia, quello della casa resta, appunto, solo un sogno. Purtroppo la recente crisi ha destabilizzato qualsiasi convinzione e anche i migliori programmi finiscono per saltare.
Questo è il caso di chi aveva fatto un percorso di studi mirato allo svolgimento di una professione che però, date le attuali condizioni economiche, non apporta la quantità di denaro che si era messa in preventivo all’inizio degli studi. Un esempio concreto è quello di chi ha intrapreso degli studi di giurisprudenza per diventare avvocato. L’idea era quella di trovare uno studio che assumesse e di iniziare così a costruire la propria carriera. Oggi questo è molto difficile se non si hanno conoscenze o uno studio legale di famiglia.
Il grande numero di professionisti e la crisi hanno infatti drasticamente ridotto le possibilità di trovare lavoro in questo settore una volta laureati. In realtà anche la gente ricorre meno alla consulenza professionale di un avvocato, proprio perché non ci sono i soldi per potersi permettere questo tipo di servizi. I giovani avvocati che magari avevano programmato un matrimonio o una convivenza sono così costretti a rivedere i loro programmi. Ma non sono certo gli unici. Giovani laureati in qualsiasi altra disciplina, se l’Italia non offre loro qualche opportunità, sono costretti a lasciare il Paese, rimandando quindi l’acquisto della casa che, se poi si torna in Italia, si deve acquistare qui ma se non si fa rientro si deve acquistare nel Paese dove si è scelto di vivere.
Non è tutto. Un’altra condizione dei tempi che corrono è quella dei giovani che continuano a vivere a casa dei genitori ma non si parla solo dei giovani single, quanto di giovani con famiglia che, non avendo la possibilità di acquistare una casa, hanno portato moglie/marito e prole a casa dei genitori. Ci si rimette così a loro carico andando a intorbidire una condizione contributiva già di per sé non troppo chiara.
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