ROMA – Oltre 40 mila precari che lavorano nella pubblica amministrazione tirano un bel sospiro di sollievo, così come gli abitanti delle aree maggiormente colpite dal violento sisma che ha devastato il centro Italia nei mesi scorsi potranno usufruire di alcune forme di tutela in attesa che venga posata al più presto la prima pietra per la ricostruzione di questi luoghi così ricchi di storia e cultura. Queste sono soltanto alcune delle misure previste dal decreto Milleproroghe per l’anno 2017, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi. La manovra include il salvataggio dei co-co-co, la cui data di scadenza era fissata al 1º gennaio 2017 dal Jobs Act, l’estensione della validità delle graduatorie dei concorsi pubblici, che contano 4.471 vincitori e 151.378 soggetti idonei, l’allungamento di un altro anno di circa 2 mila contratti a tempo determinato della pubblica amministrazione, nonché del tetto massimo stabilito per i lauti compensi dei manager pubblici. Si tratta di misure che spalancano la strada al Testo Unico sul Pubblico Impiego in arrivo entro febbraio, con cui potrebbe aprirsi una nuova stagione di lotte al precariato.
Stop al versamento delle rate dei mutui sugli edifici completamente distrutti o resi inagibili dal terremoto, così come sulle attività produttive svolte presso stabili danneggiati nelle suddette aree. Oltre a ciò l’AEEGSI (l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico) dovrebbe prorogare di altri sei mesi la sospensione dei pagamenti delle bollette di luce e gas. Il governo ha garantito inoltre lo stanziamento di 12 milioni di euro per il Comune de L’Aquila e di altri 2 per i piccoli centri dell’Abruzzo compresi nel cratere aquilano. Questi fondi serviranno in buona sostanza a sanare i conti di quelle amministrazioni che negli ultimi anni si sono dovute sobbarcare ingenti spese per la ricostruzione post sisma.
Le imprese che operano in aree di crisi industriale complessa vedono prorogate l’integrazione salariale straordinaria fino a fine anno, mentre slitta al 30 giugno 2017 il termine entro il quale dovranno essere installati gli impianti di termoregolazione e contabilizzazione del calore all’interno dei condomini. Restano fuori dal decreto le tanto attese misure popolari, oltre a quelle in materia di fisco, partecipate pubbliche e gioco d’azzardo, temi caldi che necessitano di passare quanto prima dal dibattito parlamentare.
Gabriele Mirabella
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