Giunge al termine anche l’undicesima giornata di un campionato di Serie A che si fa sempre più avvincente e interessante.
Senza alcuno spoiler, vediamo cos’è successo in questi quattro giorni di calcio italiano.
Apre il programma di questo undicesimo turno, l’anticipo del venerdì sera (20:45) tra Juventus ed Empoli. La rete del vantaggio di un ispirato Moise Kean mette la partita in discesa già nel primo tempo consentendo alla squadra di Max Allegri, nella seconda frazione, di poter prendere il largo. Prima il colpo di testa di McKennie e, poi, la doppietta di Adrien Rabiot confezionano la seconda vittoria consecutiva dei bianconeri con un netto 4-0.
⏱️ FT | La Juve vince e convince. É poker!#JuveEmpoli pic.twitter.com/qljwVUywW0
— Lega Serie A (@SerieA) October 21, 2022
Come ormai d’abitudine, sono tre le partite disputatesi nella giornata di sabato.
Partiamo da quella delle ore 15 tra Salernitana e Spezia. Nel giorno dell’addio al calcio di Franck Ribery (con tanto di doverosa celebrazione nel prepartita), i campani riescono ad imporsi sugli spezzini con un grandissimo gol da fuori area di Pasquale Mazzocchi. Per la squadra di Nicola, una vittoria per 1-0 che permette di allontanarsi ancor di più dalla zona retrocessione. Stessa cosa, invece, non si può dire per i ragazzi di mister Gotti fermi al sedicesimo posto.
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Poco più tardi, alle ore 18, è tempo di un derby lombardo dall’alto valore simbolico: quello che oppone il Milan e il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Un Brahim Diaz in giornata pensa da solo, con una doppietta, a portare la sua squadra all’intervallo con un doppio vantaggio. Nella seconda frazione, normale amministrazione per i rossoneri che trovano la via del gol anche con Origi e Leao. Nel mezzo, il gol della bandiera brianzolo con una punizione super di Filippo Ranocchia. A “San Siro” termina 4-1 per la squadra di Stefano Pioli.
⏱️ FT | Un @acmilan spietato cala il POKER a San Siro! ♥️♦️♣️♠️#MilanMonza 4️⃣-1️⃣ pic.twitter.com/tiF3KkT3M5
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In serata, ore 20:45, è tempo di una sfida pazza ed entusiasmante (non senza polemiche) tra Fiorentina ed Inter. L’avvio dei neroazzurri è travolgente con Barella e Lautaro che, in un quarto d’ora, firmano un doppio vantaggio che spezzerebbe le gambe a chiunque. La squadra di Vincenzo Italiano, però, riesce a reagire e alla mezz’ora (grazie all’intervento del Var) su rigore riapre il match con Cabral. Da segnalare, in quest’occasione, un mancato cartellino rosso a Dimarco per l’entrata molto pericolosa su Bonaventura.
Nella ripresa, la squadra di Simone Inzaghi non sfrutta un paio di occasioni e subisce, per contrappasso, il pareggio Viola con una bellissima rete di Ikoné. Poco più avanti del settantesimo, Lautaro viene abbattuto in area da Terraciano e dal dischetto, lo stesso argentino, trasforma il nuovo vantaggio interista. Ma attenzione, le emozioni non finiscono qui. Al novantesimo minuto, su calcio d’angolo, arriva la girata vincente di Luka Jovic che ristabilisce la parità.
Sembra poter finire così ma, nell’ultimo minuto di recupero, dopo un duello di gioco tra Dzeko e Milenkovic che l’arbitro non reputa falloso, arriva il gol vittoria neroazzurro con Mkhitaryan che viene praticamente colpito dalla palla al termine dell’intervento sfortunato di Venuti in scivolata. Al “Franchi“, tra polemiche e molto nervosismo (lato fiorentino), finisce 3-4 per una pazza Inter.
⏱️ FT | PARTITA PAZZESCA A FIRENZE.
Vince l'@Inter nel finale grazie al gol di Henrikh Mkhitaryan! #FiorentinaInter pic.twitter.com/qXt98LF6wl— Lega Serie A (@SerieA) October 22, 2022
Il pregiato menù domenicale della Serie A, si apre alle 12:30 con la sfida tra Udinese e Torino. In una partita dai ritmi gradevoli, la squadra di Ivan Juric si porta in vantaggio con una bella azione corale al termine della quale arriva la rete di Ola Aina. La reazione friulana, però, non si fa attendere e sull’errore con i piedi di Milinkovic–Savic e Zima arriva il pareggio con Gerard Deulofeu. Nella ripresa, a decidere la partita, ci pensa il gol di un attaccante in cui crede il tecnico Granata: Pietro Pellegri. Con una botta secca non lascia scampo a Silvestri e firma l’1-2 conclusivo.
Nello storico orario delle 15, una sola sfida in programma: quella tra Bologna e Lecce. Al “Dall’Ara“, arriva la prima vittoria da quando siede sulla panchina rossoblù per Thiago Motta. A regalargli il primo successo, “bastano” le reti nel primo tempo di Arnautovic (su rigore) e di Ferguson. Nella seconda frazione, giusto un paio di occasioni (non sfruttate da ambo i lati) e risultato finale di 2-0 per i padroni di casa che provano ad uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione.
Nel tardo pomeriggio, alle ore 18, è il momento di Atalanta e Lazio. In uno scontro tra due belle rivelazioni di questa parte di stagione, solo una squadra scende in campo ed è quella di Maurizio Sarri. Dopo neanche dieci minuti, sfruttando una dormita della difesa neroazzurra, i biancocelesti (privi di Ciro Immobile) passano in vantaggio con la rete di Zaccagni su assist di Pedro.
Nella ripresa, dopo un’ora di dominio di gioco, arriva anche il raddoppio con una bella giocata di Felipe Anderson che nasconde la palla a Koopmeiners e da fuori area batte Sportiello. Al “Gewiss Stadium“, con una Dea non pervenuta (tra le furie di Gasperini e il rosso nel finale a Muriel), termina 0-2 per gli ospiti che agguantano al terzo posto in classifica proprio gli orobici.
⏱️ FT | Sarri batte Gasp. La Lazio vince a Bergamo grazie ai gol di Zaccagni e Felipe Anderson. #AtalantaLazio pic.twitter.com/wXERRbGhGc
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In serata, alle ore 20:45, è tempo della partita più attesa: quella tra Roma e Napoli. Tuttavia, a volte, anche le migliori attese non trovano risposte nella realtà e lo show andato in scena all’Olimpico è meno elettrizzante di quanto ci si potesse aspettare.
Nell’arco dei novanta minuti, le due squadre sembrano studiare e prevenire le mosse altrui come stessero giocando a scacchi. L’equilibrio che regna per gran parte del tempo, però, viene rotto all’ottantesimo minuto dalla rete di Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano, sfruttando un doppio mezzo errore di Smalling (che non riesce nell’anticipo) e Rui Patricio (che valuta male la traiettoria), firma lo 0-1 con cui i partenopei vincono a Roma. Per la squadra di Luciano Spalletti, un’altra importantissima vittoria (l’undicesima consecutiva contando anche la Champions League) che la porta nuovamente al comando solitario del campionato.
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Concludono il programma di questa undicesima giornata di Serie A, i due posticipi del lunedì.
Partiamo da quello delle 18:30 che oppone, in una delicata sfida nelle parti basse della classifica, Cremonese e Sampdoria. Entrambe, a caccia della prima vittoria stagionale ma con la paura di perdere ancora, sanno che in palio ci sono punti importanti. Anche per questo, nell’arco dei novanta minuti, gli episodi da segnalare sono (soltanto) due. Il rigore parato, nel primo tempo, da Audero a Dessers e la rete, a dieci minuti dallo scadere, dei blucerchiati con Colley su assist di Gabbiadini. Al termine dei sei minuti di recupero, dunque, il risultato finale è di 0-1 per la Doria che abbandona l’ultimo posto scavalcando proprio i grigio-rossi.
In serata, alle ore 20:45, è tempo di Sassuolo ed Hellas Verona. Pronti, partenza, via e gol scaligero nato da svariate indecisioni nella retroguardia neroverde che porta la firma di Ceccherini il quale, in verità, aveva crossato in area. Svegliati dallo svantaggio iniziale, la squadra di Dionisi inizia a rendersi pericolosa e alla mezz’ora pareggia con una bell’azione solitaria di Laurientè. Nella ripresa, gli ospiti provano a tornare avanti ma, come settimana scorsa contro il Milan, arriva a meno di venti minuti dal termine il gol di Frattesi che fissa il risultato sul 2-1 finale.
TOP
RABIOT: nelle prime stagioni in bianconero non riesce a supportare e sopportare le aspettative che si hanno da un giocatore da quell’ingaggio. Quest’anno, in caso di passaggio definitivo della Juventus al 3-5-2, nel ruolo di mezz’ala, potrebbe mettere in mostra tutto ciò che, fin qui, ha tenuto nascosto. Esempio ne è la bella prestazione contro l’Empoli che i tifosi juventini sperano non sia una semplice casualità. Doppietta e tanta tanta corsa. Diamo un titolo alla sua prova? CAVALLO PAZZO.
BRAHIM DIAZ: dopo la bellissima rete in coast to coast contro la Juventus, evidentemente, ci ha preso gusto. Tantoché, si ripete contro il Monza con un’azione simile che dopo un quarto d’ora sblocca la partita. Prende palla a metà campo, si invola verso la porta avversaria, salta un paio di uomini e scivolando col sinistro batte Di Gregorio. Nei minuti conclusivi del primo tempo, raddoppia con una giocata di pura classe che lascia attonito Caldirola e incolpevole l’estremo difensore avversario. 45 MINUTI DA DI(AZ).
LAUTARO MARTINEZ: quando il Toro si sblocca è un guaio per tutte le difese avversarie. Per conferma, chiedete a Barcellona, Salernitana o Fiorentina. Proprio contro quest’ultima, dà sfoggio di tutte le qualità tecniche e caratteriali. Nella prima delle sue due reti, quella che per intenderci vale lo 0-2 momentaneo, ubriaca di finte il connazionale Martinez-Quarta e con un sinistro incrociato rasoterra batte Terraciano. In occasione della seconda rete personale, invece, si conquista il calcio di rigore, dice a Calhanoglu che lo batte lui e con una botta secca imparabile, spiazza l’estremo difensore avversario. Anche grazie alle reti dell’argentino, l’INTER AGGUANTA LA VITTORIA PER LE CORNA.
ZACCAGNI: chiedersi quanto talento abbia l’ex esterno d’attacco dell’Hellas Verona, non è l’interrogativo giusto. Tanto la risposta la sappiamo tutti ed è “tanto”. Bisogna domandarsi, invece, come stia facendo Maurizio Sarri a farlo giocare con una continuità tale che non ha mai dimostrato in passato. Tanto per intenderci, grazie alla rete di ieri contro l’Atalanta, ha già raggiunto il numero di gol in Serie A della passata stagione. Ma non è (solo) questo. Oltre a un chiaro miglioramento in fase realizzativa, settimana dopo settimana, assistiamo alla continua maturazione di un giocatore che potrebbe fare, già in questa stagione, la fortuna della Lazio. LA SCOMMESSA DI SARRI.
FLOP
ANTOV: nessun dubbio sul fatto che la partita fosse alquanto complicata già di per sé. D’altronde, quando si affronta il Milan a “San Siro” si conoscono perfettamente tutte le possibili difficoltà. Questa volta, però, la realtà va ben oltre le immaginazioni del difensore bulgaro del Monza. In continua difficoltà nell’arco di tutto il match, nell’occasione della prima rete rossonera lascia aperta una prateria dentro cui si invola Brahim Diaz. Nella quarta ed ultima rete, invece, non riesce goffamente a spazzare via il pallone lasciandolo nella disponibilità di Theo Hernandez che serve facile facile Leao. 90 MINUTI DA INCUBO.
VENUTI: chi avrà, sicuramente, fatto gli incubi è il terzino della Fiorentina: protagonista assoluto, in negativo, nel gol che ha portato l’Inter alla vittoria. Trascurando le varie interpretazioni sul fatto che fosse, o non fosse, fallo di Dzeko su Milenkovic ad inizio azione, il laterale destro, nel tentativo in scivolata di anticipare Mkhitaryan, fa carambolare la palla sul giocatore armeno che, in modo alquanto fortunoso, non lascia scampo a Terraciano. Senza dubbio, un INTERVENTO SCIAGURATO.
MURIEL: le prime due stagioni con la maglia dell’Atalanta sono state le migliori in carriera dell’attaccante colombiano. Tuttavia, di quelle straordinarie prodezze rimangono solamente i ricordi. Alcuni di quest’ultimi, sbiaditi dalle prestazioni totalmente incolore della stagione in corso. Apparentemente fuori forma, non riesce a lasciare il proprio segno. Contro la Lazio non si può dire che non si impegna ma l’unica cosa da segnalare è il cartellino rosso ricevuto per doppio giallo. A.A.A. CERCASI LUIS.
SMALLING: una buona prestazione, nel complesso, viene rovinata da un unico errore che però si rivela decisivo. Per ottanta minuti, battaglia e ha la meglio su un cliente alquanto difficile come Osimhen. Tuttavia, su una palla buttata in avanti da Politano, va in difficoltà nel contare i rimbalzi e non riesce nell’anticipo. L’attaccante nigeriano, come un predatore, si avventa sulla palla, prende posizione in area e di prima intenzione batte Rui Patricio (anche lui non incolpevole). BASTA UN PICCOLO ERRORE PER ROVINARE TUTTO.
Fonte Foto: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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