Il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di riammettere, anche se con forti restrizioni, gli atleti russi e bielorussi per le Olimpiadi di Parigi 2024.
La decisione presa dal CIO a Losanna di ammettere atleti russi e bielorussi ma con restrizioni, poche ore dopo la proclamazione del quinto mandato presidenziale di Vladimir Putin, ha provocato varie polemiche sia in Russia che in Bielorussia. Gli atleti di Mosca e Minsk, infatti, potranno partecipare alle prossime Olimpiadi solo come “Atleti Individuali Neutrali“. Senza, quindi, rappresentare il loro Paese. A tal proposito, in caso di vittoria non sarà cantato l’inno nazionale (russo o bielorusso) e non ci saranno le consuete bandiere della nazione per identificare gli atleti in gara.
Già lo scorso 28 marzo, il CIO aveva mosso delle raccomandazioni affermando che non ci sarebbe stata nessuna squadra nazionale per la Russia ma, solamente, atleti neutrali e individuali e, quindi, rappresentanti di se stessi in gara.
A tal riguardo, la presidente delle Commissioni Atleti del Comitato Olimpico internazionale, Emma Terho, aveva affermato: “La stragrande maggioranza degli atleti di tutto il mondo crede che gli sportivi non dovrebbero essere puniti per le azioni dei loro governi”.
Nonostante la decisione da parte dell’Esecutivo a favore della partecipazione degli atleti russi e bielorussi ma come neutrali, “tutti gli atleti dovranno firmare le ‘Condizioni di Partecipazione’ che contengono l’impegno a rispettare la Carta Olimpica compresa la missione di pace del Movimento Olimpico“. In sostanza, gli atleti in gara non potranno manifestare supporto alla guerra in corso in Ucraina, né avere un contratto con l’Armata Rossa o con le agenzie di sicurezza nazionale russe.
Il disappunto da parte del governo russo non è mancato ad arrivare. Il ministro dello Sport, Oleg Matytsin, ha dichiarato: “L’approccio del Comitato Olimpico Internazionale è assolutamente inaccettabile. Le condizioni sono discriminatorie e vanno contro i principi dello sport. Comunque gli atleti che hanno ottenuto, e che otterranno, il diritto a partecipare probabilmente andranno. Noi sosteniamo sempre i nostri atleti, fanno parte della nostra famiglia sportiva“, conclude lo stesso ministro.
Sono molte le Federazioni Internazionali che, ancora, non hanno ammesso gli atleti russi e bielorussi nelle proprie competizioni. Tra queste, la World Athletics aveva già escluso per motivi di doping i russi dalle competizioni tenutesi nel novembre del 2015 e non ha intenzioni di riammetterli neanche il prossimo anno per le Olimpiadi di Parigi.
Stessa posizione per la World Aquatics, riguardante il nuoto, che non permetterà la partecipazione nelle proprie competizioni agli atleti russi e bielorussi ai prossimi Giochi Olimpici. Fa eccezione, la federazione mondiale del Pugilato che è l’unica, nel mondo dello sport, ad aver riammesso i pugili russi facendoli salire sul ring con i colori nazionali e accompagnati dall’inno.
Fonte immagine in evidenza: Point
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