L’intelligenza artificiale è una tecnologia informatica che, da quando è nata, cambia il modo in cui gli umani si interfacciano con i computer. Possiamo definire l’IA come: il processo attraverso cui i computer e i sistemi informatici simulano i processi di intelligenza umana per compiere operazioni e ragionamenti complessi in modo autonomo.
L’intelligenza artificiale viene addestrata dagli sviluppatori, spesso e volentieri, tramite i Big Data. Quest’ultimi, rappresentano un enorme quantitativo di dati che, tramite gli algoritmi di apprendimento automatico dell’IA, vengono analizzati, assimilati e poi trasformati in dati utilizzabili per fare previsioni. Questo processo, per esempio, consente alle macchine di produrre scambi di informazioni realistici (ChatGPT), o imparare a riconoscere immagini.
Oggi, l’intelligenza artificiale viene impiegata in diversi ambiti. Non solo industriali ma anche domestici. Tra i principali applicativi, troviamo: l’analisi predittiva, cioè l’analisi di un enorme quantità di dati che vengono utilizzati dall’IA per fornire previsioni sull’andamento futuro di un determinato fenomeno. Questo tipo di intelligenza artificiale, di frequente, è utilizzato dalle aziende per delineare, per esempio, la crescita che può avere un prodotto in un determinato arco di tempo.
Altri applicativi, possono essere la Computer Vision che dota i computer di una comprensione di alto livello del contenuto di immagini o video. Questa tecnologia è indirizzata al riconoscimento di persone, animali e oggetti, e viene utilizzata principalmente nell’ambito della videosorveglianza.
Inoltre, le intelligenze artificiali trovano applicativi anche “fisici”. Basti pensare ai veicoli a guida autonoma che, tramite telecamere e sistemi di computer vision, riescono a guidare non solo macchine (Tesla), ma anche aerei e imbarcazioni. O, ancora, i cosiddetti Autonoumos Robot in grado di muoversi e agire autonomamente grazie alle informazioni raccolte dall’ambiente esterno. Un esempio comune, di questi, è il robot aspirapolvere.
Non c’è dubbio che, in qualche modo, l’Intelligenza Artificiale abbia migliorato la nostra vita. Allo stesso tempo, però, l’utilizzo sempre più massiccio dell’IA ha posto delle domande sull’impatto che potrebbe avere sulla nostra società. Infatti, l’accesso a un’intelligenza artificiale da parte di un malintenzionato potrebbe essere più che dannosa. Il principale rischio è quello della disinformazione, tramite l’utilizzo improprio di dati e la creazione di fake news. Altri problemi, invece, sono legati all’individuazione della responsabilità in caso di danni a persone o cose, causati da servizi o dispositivi azionati da intelligenza artificiale. L’IA, inoltre, potrebbe essere utilizzata per minacciare la protezione dei dati, utilizzati poi per la profilazione illecita online.
L’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe poi portare alla scomparsa di molti lavori. Tra le professioni più ‘rimpiazzabili’, troviamo il servizio clienti, i lavori amministrativi, il design grafico e gli analisti di ricerca di mercato. C’è da dire, però, che l’utilizzo dell’IA creerà opportunità lavorative in altri settori, come ad esempio quei lavori che richiedono capacità di leadership o risoluzione strategica di problemi. È, quindi, evidente la necessità di una legge che possa regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale e che possa rendere tali tecnologie più sicure, impenetrabili e affidabili.
A tal proposito oggi, sabato 9 dicembre, il Parlamento e il Consiglio europeo, hanno raggiunto l’accordo sull’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale. L’Unione Europea, dunque, diventa la prima al mondo a regolamentare l’utilizzo dell’IA tramite una legge, ad hoc, approvata dopo 36 ore di negoziati che traccia le linee guida per un uso consapevole dell’IA.
Sull’importante traguardo si è espressa, su X, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “La legge europea sull’IA è una novità mondiale. Un quadro giuridico unico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale di cui ci si può fidare. E per la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone e delle imprese. Un impegno che abbiamo assunto nei nostri orientamenti politici e che abbiamo mantenuto”.
Jacopo Caraffa
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