Il risveglio NBA dopo l’All Star Weekend da il via ufficialmente alla seconda parte di stagione della lega di basket più famosa al mondo. I Milwaukee Bucks (45-14) e i Golden State Warriors (42-17) guidano le rispettive Conference con, i primi, che sono anche la squadra più in forma del momento, avendo vinto 9 delle ultime 10 partite.
Dietro, i Toronto Raptors (44-16) di Kawhi Leonard, non mollano un colpo. Gli Indiana Pacers(40-20) non hanno subito la botta psicologica della perdita della loro stella Victor Oladipo e sono terzi con 8 vittorie nelle ultime 10 uscite.
Attaccati alla speranza del terzo spot, i Philadelphia 76ers (38-22) e i Boston Celtics (37-23) che però hanno entrambe bisogno di trovare continuità se vogliono mantenere le aspettative che si hanno sui rispettivi roster. Sono due squadre, sena dubbio, attrezzate per arrivare fino in fondo ma fanno fatica a trovare continuità di risultati.
I Brooklyn Nets (31-30) si godono la loro sesta piazza in solitaria, sono lì dove nessuno si aspettava che fossero, guidati da un super D’Angelo Russell, diventanto All Star a 22 anni. In attesa del ritorno in campo dell’altro pilastro della squadra: Spencer Dinwiddie. Il prodotto dell’università di Colorado si è operato al pollice, tempi di recupero incerti.
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Ad infiammare la lotta per gli ultimi due posti Playoffs: Detroit Pistons (28-30), Charlotte Hornets (28-31), Orlando Magic (28-33), Miami Heat (26-32) e Washington Wizards (24-36). Solo due fra queste squadre accederanno alla post season. I Magic godono di un calendario più agevole e, insieme ai Pistons, sono la squadra più in forma tra le quattro. I Wizards giocano una migliore pallacanestro senza il loro capitano John Wall, che starà fermo un anno in virtù della rottura del tendine d’Achille. I capitolini sono trascinati da uno strepitoso Bradley Beal, che sta sfornando prestazioni convincenti e, al momento, sta vivendo la migliore stagione a livello personale: 25.7 punti di media con 5.1 rimbalzi e 5.4 assist.
Ad Ovest, nonostante la prima piazza, i Warriors non posso stare sicuri. Dietro di loro, i Denver Nuggets (41-18) arrivano da 8 vittorie in casa consecutive e si dimostrano sempre più solidi e costanti, grazie anche al recupero di molti giocatori che si sono infortunati nel corso della stagione. Il ritorno di Isaiah Thomas, ha dato alla panchina un scorer di esperienza che sa come trovare la via del canestro anche nei momenti difficili.
Terza posizione occupata dagli Oklahoma City Thunder (38-21) che, secondo gli addetti ai lavori possono essere i veri “anti-GSW” nella Western Conference NBA. Paul George sta giocando da MVP e Russell Westbrook si sta accontentando del ruolo di “spalla” anche se potenzialmente potrebbe chiudere la terza stagione consecutiva in tripla doppia di media. Il numero zero ha medie impressionanti: 22.5 punti, 11.3 rimbalzi e 11 assist; continua a macinare record e a scrivere pagine di storia di questo sport.
Le squadre negli slot dal 4 all’8 sono vicinissime. Troviamo quarti i Portland TrailBlazers (36-23) che in free agency hanno ritoccato un po’ la panchina, inserendo giocatori affidabili come Rodney Hood e Enes Kanter, entrambi elementi dalle spiccate qualità offensive. Poi gli Houston Rockets (34-25) che potrebbero rappresentare la mina vagante in postseason, soprattutto con il ritorno a pieno regime di Chris Paul e la rinascita sportiva di Kenneth Faried, scomparso da tempo dai radar NBA.
Gli Utah Jazz (33-26) potrebbero risalire posizioni in classifica visto il loro percorso, favorito da un calendario più agevole rispetto a quelle della avversarie, da qui ad Aprile. San Antonio Spurs (33-28) e Los Angeles Clippers (33-28) devono guardarsi bene le spalle dai giovani Sacramento Kings (31-28) attualmente noni, ma con due gare in meno e tanta voglia di giocare anche dopo la fine della Regular Season.
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Parentesi Los Angeles Lakers (29-30). I gialloviola sono attualmente fuori dalla corsa Playoff NBA ma mai scommettere contro LeBron James. Il 34enne, arrivato questa stagione come salvatore della patria, è dovuto stare lontano dai campi di gioco per più di un mese, cosa mai successa nell’arco della sua carriera; al ritorno, ha trovato una squadra da risollevare sia moralmente (dopo le vicende in occasione della trade deadline), sia a livello di classifica. I Lakers rischiano veramente di non disputare la postseason, anche perché le dirette concorrenti vanno forte. Riuscirà LeBron nell’impresa di portare i suoi ai Playoff e trasformare il record negativo, come vi riusci Kobe Bryant nel 2013 che trasformò un 29-30 in 45-37?
Attenzione anche ai Minnesota TimberWolves, che trascinati da Derrick Rose, potrebbero dire la loro in questa pazza corsa all’oro del West.
Dario Consoli
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