Contro ogni previsione, in virtù dell’assenza di Joel Embiid, i Philadelphia Sixers sbancano il TD Garden battendo per 119-115 i padroni di casa dei Celtics nella prima gara delle semifinali di Conference e restano imbattuti in questi playoff NBA. Sugli scudi James Harden, autore di 45 punti e della tripla che porta gli ospiti sul +2 (117-115) a 8.4’’ dalla fine. A Boston non bastano le prove da incorniciare di Jayson Tatum (doppia doppia da 39 punti e 11 rimbalzi) e Jaylen Brown (23 punti con 8/10 al tiro e 4/5 da tre).
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Nel primo quarto, i Celtics sembrano avere il controllo del match, anche e soprattutto perché i Sixers, privi di Embiid, faticano a difendere il pitturato e sotto canestro i padroni di casa riescono spesso e volentieri a prevalere, tanto da chiudere il primo periodo in vantaggio di sette lunghezze (38-31), con ben 26 punti nel pitturato (record stagionale) e percentuali elevatissime al tiro: 92% da due (13/14) e 67% da tre (4/6).
Philadelphia, dal canto suo, resta a contatto e riduce gradualmente lo svantaggio. Gli uomini di Doc Rivers, grande ex di turno (head coach dei Celtics dal 2004 al 2013, con un titolo NBA vinto nel 2008), infatti, tengono testa ai biancoverdi con grande applicazione in fase difensiva e azioni ben imbastite in attacco, finendo il secondo quarto sul -3 (66-63) e portandosi in parità al termine del terzo periodo (87-87).
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Nel quarto quarto le due squadre si danno battaglia dal primo all’ultimo possesso, con Tatum e Brown da una parte (ma anche Brogdon, che chiude con 20 punti, e Smart, che lotta su ogni pallone e totalizza 12 punti e 7 assist) e Harden, Tyrese Maxey (26 punti) e Tobias Harris (18) che a suon di canestri rendono la sfida equilibrata fino agli ultimi istanti. Per Philadelphia, da segnalare anche l’ottimo impatto di De’Anthony Melton (17 punti con 6 triple in uscita dalla panchina) e la doppia doppia di Paul Reed (10 punti e 13 rimbalzi), il sostituto di Joel Embiid nel quintetto titolare. A 29 secondi dalla sirena del quarto periodo, Boston è avanti di un solo punto e non sfrutta un possesso offensivo, regalando palla a Maxey che completamente solo si lancia dall’altra parte del campo e schiaccia per portare i suoi nuovamente avanti (114-113).
Nell’azione successiva, dopo il timeout dei Celtics, Tatum segna due tiri liberi e riporta in vantaggio i padroni di casa, quindi tocca a James Harden salire in cattedra. Il Barba non si fa pregare e, marcato da Horford, segna la tripla che vale il nuovo sorpasso e tocca quota 45 punti, eguagliando il suo massimo in carriera in una gara di playoff, che stabilì il 25 maggio 2015 contro i Golden State Warriors, quando militava tra le file degli Houston Rockets. Un altro primato eguagliato è quello del numero di triple a bersaglio (7, come quelle segnate contro i Brooklyn Nets in gara-1 al primo turno quest’anno). I Sixers si impongono così per 119-115 al TD Garden, portando a casa una vittoria fondamentale che annulla il fattore campo che Boston aveva in virtù del miglior piazzamento in regular season (secondo posto con un record di 57-25, tre vittorie in più e altrettante sconfitte in meno rispetto ai Sixers terzi).
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Per ciò che concerne il recupero di Joel Embiid, il centro camerunese, grande favorito per la vittoria del primo MVP in carriera, potrebbe tornare a disposizione in gara-2 o eventualmente nella partita successiva. Boston, che ha già sofferto con Atlanta al primo turno, vincendo poi 4-2, è chiamata a rialzare immediatamente la testa per riscattarsi nel prossimo match, mentre Philadelphia, nonostante l’ottima partenza, non deve commettere l’errore di staccare la spina e sottovalutare il cuore e l’esperienza dei Celtics. Lo stesso Harden lo ha ricordato ai suoi compagni a fine gara, invitandoli a non festeggiare troppo la vittoria e a rientrare subito negli spogliatoi.
Il Barba, cui spesso e volentieri addetti ai lavori e appassionati hanno imputato numerose responsabilità per le eliminazioni ai playoff con gli Houston Rockets, accusandolo di non essere un leader e un trascinatore e di non essere in grado di fare la differenza nei momenti che contano, eguaglia LeBron James e Kevin Durant, gli unici due giocatori che prima di lui erano riusciti a totalizzare almeno dieci gare da 30 o più punti ai playoff NBA, e Allen Iverson, l’unico giocatore dei Philadelphia Sixers con una partita da 45 punti ai playoff negli ultimi cinquant’anni.
Only 5 players in 76ers history have recorded 45+ points in a Playoff game.
Allen Iverson (7 Games)
Lee Shaffer
Wilt Chamberlain
Billy Cunningham
James Harden pic.twitter.com/9mGCmkMrPN— NBA History (@NBAHistory) May 2, 2023
A Boston, Harden ha fatto ricredere i suoi detrattori con una prestazione da vero campione, in una serata in cui i Sixers sembravano quasi spacciati a causa dell’assenza del loro uomo franchigia, quel Joel Embiid che quest’anno ha messo a referto medie di 33.1 punti, 10.2 rimbalzi, 4.2 assist e 1.7 stoppate col 55% dal campo. Senza il suo apporto, ci ha pensato The Beard, che dopo un anno da miglior assistman della lega (10.7 passaggi vincenti a partita), per una notte è tornato ad essere uno scorer letale.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Philadelphia 76ers (Twitter)
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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