L’NBA si appresta a giungere a metà regular season e le classifiche cominciano a delinearsi nonostante i continui cambiamenti, dato il grande equilibrio di questa stagione. Ad Est, troviamo primi sempre i Toronto Raptors (23-8), che però hanno rallentato la loro corsa. Nota positiva della settimana è la vittoria sui Golden State Warriors (al completo) senza la stella Kawhi Leonard in campo. A seguire i Milwaukee Bucks (19-9) del candidato MVP Giannis Antetokounmpo.
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In terza posizione troviamo gli Indiana Pacers che, dopo la sorprendete stagione 2017/2018, si stanno confermando ad alti livelli anche in quella attuale. Squadra coesa e omogenea, viene da 6 vittorie consecutive con un record di 19-10. Occhio a tal proposito a Myles Turner, che si conferma essere uno degli under 23 più interessanti della lega, con doti da rim protector molto sottovalutate. Darren Collison riesce a far girare benissimo la squadra (17 assist nella vittoria di lunedì contro i Washington Wizards), Thaddeus Young porta tutti i suoi 11 anni NBA di esperienza in campo. Infine Bojan Bogdanovic e Victor Oladipo, essendo gli scorer principali, restano gli elementi a cui affidarsi nei momenti più caldi.
In più, i Pacers, possono godere di una panchina affidabilissima: Domantas Sabonis è tra i principali candidati al premio di sesto uomo dell’anno (quasi doppia doppia di media), mentre Cory Joseph e Tyreke Evans (rookie of the year 2010) grazie alla loro esperienza da vendere portano punti importanti alla causa, nonché minuti per far rifiatare gli starters.
Si risvegliano invece i Boston Celtics. I verdi hanno vinto 8 delle ultime 10 gare e sembra stiano ritrovando la forma della passata stagione. Coach Brad Stevens anche quest’anno deve far fronte agli infortuni: Al Horford è fuori da sei partite per un problema al ginocchio sinistro (nulla di grave); ha fatto a meno anche di Jaylen Brown, out un paio di partite per malattia. Stevens sta provando a sperimentare: esempio è proprio Brown, subentrato dalla panchina nelle ultime 5 partite dopo aver giocato le prime 19 da titolare. La profondità della squadra del Massachusetts è ideale per andare fuori dagli schemi senza intaccare l’andamento in campionato: la stagione è lunga e una buona riuscita del piano non è utopia.
That's EIGHT games this season for Dre with 20 or more rebounds.
He's our Player of the Game presented by @Jeep. #DetroitBasketball pic.twitter.com/DwPilo2FlV
— Detroit Pistons (@DetroitPistons) December 16, 2018
Dopo la striscia di 8 vittorie consecutive però, i Celtics si sono dovuti fermare contro i Detroit Pistons già capaci di fermare Toronto Raptors, Houston Rockets e Golden State Warriors in questi primi mesi di NBA. La squadra di coach Dwane Casey si conferma bestia nera per le grandi: si attende la prova del 9 contro i Bucks, in una sfida tutta da vivere alla Little Caesars Arena.
Nella Western Conference ancora avanti i Nuggets con 19 partite vinte e 9 perse. Seguono dunque i già citati Warriors (20-10), i Thunder (18-10) i Lakers di Lebron (18-11) e i Clippers del nostro Gallinari (17-12).
Tornando ai singoli James Harden si conferma in testa alla classifica marcatori con 30.9 punti di media, fondamentale in tal senso la prestazione da 50 punti contro i Los Angeles Lakers nella vittoria per 126-111. Alle sue spalle il duo più temibile dell’intera lega: Stephen Curry (a 29.3) e Kevin Durant (a 29.0). Curry ha ripreso a giocare da 7 partite dopo l’infortunio ed è tornato in campo come se non fosse accaduto nulla. Per lui già quattro volte sopra i 30 punti. Unico neo, la prestazione da soli 10 punti nella sconfitta contro la capolista Raptors.
Dario Consoli
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