La Draft Lottery (il sorteggio per decretare l’ordine delle prime quattordici scelte al Draft NBA) tenutasi ieri ha riservato il consueto mix di sorprese, in senso sia positivo che negativo, alle squadre che attendevano con ansia e adrenalina l’estrazione delle palline dall’urna: incommensurabile gioia per i New Orleans Pelicans, che ottengono la prima scelta assoluta contro ogni pronostico, in quanto avevano soltanto il 6% di possibilità di ottenerla, a fronte del 14% di New York Knicks, Cleveland Cavaliers e Phoenix Suns, che dovranno invece accontentarsi rispettivamente della terza, quinta e sesta scelta al primo giro. Persino Washington Wizards, Atlanta Hawks e Chicago Bulls avevano chance maggiori dei Pellicani della Louisiana, che non pescavano prima di tutti dal 2012, quando si chiamavano ancora Hornets e diedero il loro benvenuto nella lega a Anthony Davis da Kentucky.
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La lotteria sorride anche ai Memphis Grizzlies e Los Angeles Lakers, che avranno rispettivamente la seconda e la quarta pick, mentre i Chicago Bulls non vanno oltre la settima per il terzo anno di fila, gli Atlanta Hawks avranno l’ottava e la decima scelta e i Washington Wizards usufruiranno della nona chiamata. Tra l’undicesima e la quattordicesima, invece, nell’ordine Minnesota Timberwolves, Charlotte Hornets, Miami Heat e Boston Celtics, con questi ultimi che non avrebbero dovuto figurare nell’elenco delle squadre da lottery, avendo raggiunto la qualificazione ai playoff, ma hanno ottenuto la loro scelta dai Sacramento Kings.
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Nelle ore precedenti alla Draft Lottery, sembrava quasi scontato che a godere della prima scelta assoluta sarebbero stati i New York Knicks. L’arrivo di Zion Williamson – reduce da una super annata al college con i Duke Blue Devils e nettamente favorito sulla folta concorrenza (Ja Morant e il suo ex compagno di squadra a Duke R.J. Barrett su tutti) per essere chiamato prima di tutti al prossimo Draft – nella Grande Mela avrebbe potuto dar vita a numerosi scenari di mercato piuttosto intriganti. Su tutti, spicca un’ipotesi circolata insistentemente prima che la lotteria emettesse il suo verdetto, ossia la possibilità, da parte dei Knicks, di inserire la prima scelta assoluta in un pacchetto comprendente anche i giovani Frank Ntilikina, Dennis Smith jr. e Kevin Knox da cedere ai New Orleans Pelicans in cambio di Anthony Davis.
Un’idea che avrebbe quasi certamente convinto i Pelicans, che soltanto pochi mesi fa sono stati scossi dalla richiesta di cessione del sopracitato Davis, desideroso di mettersi in gioco in contesti ben più competitivi. In quel di New Orleans è ora tornato il sereno, dato che la franchigia della Louisiana avrà la possibilità di sostituire la propria punta di diamante con uno dei giovani talenti che più hanno fatto parlare di sé ancor prima di mettere piede in NBA, com’era avvenuto soltanto in pochi altri casi (tra i più noti quelli di Michael Jordan e LeBron James).
Sfuma dunque il doppio piano dei Knicks, che già pregustavano l’all-in per Davis oppure la crescita della franchigia attorno al già menzionato Zion (assieme magari a qualche top free agent del calibro di Kevin Durant e Kyrie Irving), con i Boston Celtics che potrebbero approfittarne per battere la concorrenza e puntare tutto su AD. Con Irving che appare ormai destinato a lasciare il Massachusetts, infatti, i biancoverdi potrebbero decidere di disfarsi dei promettenti Jayson Tatum e Jaylen Brown e sferrare l’assalto decisivo per imbastire una trade con New Orleans per mettere le mani su Davis prima che possa farlo qualcun altro (il contratto di The Brow scadrà nell’estate 2020 e i Pelicans cercheranno di liberarsene prima della naturale scadenza, al fine di ricevere in cambio pedine utili e scelte al Draft con cui ricostruire la squadra).
Un altro scenario piuttosto suggestivo è quello che potrebbe portare alla permanenza di Anthony Davis in quel di New Orleans. Il lungo nativo di Chicago, infatti, ha chiesto di essere ceduto perché stufo di non poter competere per grandi obiettivi. Il sempre più probabile di Zion Williamson, però, potrebbe spingerlo a rimanere alla corte di Alvin Gentry per provare a vincere con Zion, col quale formerebbe senza dubbio una delle coppie di lunghi più forti della lega, oppure i Pelicans potrebbero scambiare la loro first pick per un nome blasonato che possa contribuire ad elevare il valore della squadra in termini di competitività. Il general manager David Griffin, fresco di nomina, ritiene che ci siano forti possibilità che Davis resti in Louisiana, anche se per saperne di più in merito bisognerà attendere per forza di cose almeno poco più di un mese (il Draft è in programma al Barclays Center di Brooklyn il prossimo 20 giugno, mentre dal 1 luglio aprirà i battenti la free agency e le squadre avranno la possibilità di firmare i giocatori senza contratto e fare scambi tra loro).
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Queste le possibili scelte dalla prima alla quattordicesima secondo i più esperti. Se non ci sono dubbi sulla prima scelta, che sarà quasi sicuramente Zion Williamson, dalla seconda in poi gli equilibri potrebbero variare in base a numerosi fattori. Memphis, ad esempio, potrebbe oscillare tra Ja Morant e R.J. Barrett, influenzando quindi anche la scelta di New York, mentre ai Lakers sono accostati, oltre al sopracitato De’Andre Hunter, anche Jarrett Culver, Darius Garland e Cameron Reddish. Hunter e Culver sono anche nel mirino dei Cavaliers, Doumbouya potrebbe finire agli Hawks o ai Wizards, e Bol Bol è anche nei radar degli Charlotte Hornets oltre che dei Miami Heat.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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