La “nuova” Italia riparte da un successo di misura in amichevole con la Turchia in quel di Konya. Nel giorno in cui avrebbero dovuto giocarsi l’accesso alla fase a gruppi del Mondiale in Qatar contro il Portogallo, infatti, gli Azzurri, eliminati dalla Macedonia, disputano la sfida tra grandi deluse con i turchi, sconfitti dai lusitani.
Mentre Cristiano Ronaldo e compagni staccano il pass per la Coppa del mondo, l’Italia centra una vittoria che non basta a certo a rimarginare le ferite dei mesi scorsi, ma che al contempo rappresenta il ritorno a un successo che mancava addirittura dal 2-1 al Belgio nella finale per il terzo e quarto posto in Nations League lo scorso 10 ottobre.
Da quel momento, gli uomini di Roberto Mancini hanno fatto registrare due pareggi e una sconfitta in tre gare, con appena un gol fatto. Una striscia da dimenticare che ci ha precluso ancora una volta la possibilità di partecipare al Mondiale.
Dal 21 novembre al 18 dicembre staremo a guardare le 32 squadre che si contenderanno l’ambita Coppa del mondo (27 di queste sono già qualificate), ma ripensare al passato, seppur recente, non ci aiuterà di certo a risollevarci e a superare uno dei momenti più bui della nostra storia calcistica.
In questo senso, l’apparentemente inutile amichevole con la Turchia va interpretata come l’inizio di un percorso nuovo, un reset necessario in un momento in cui si era terribilmente a corto di idee e spunti interessanti.
Mancini riparte da numerosi volti nuovi, riconfermando soltanto Donnarumma rispetto al flop con la Macedonia. In difesa torna dal 1’ capitan Chiellini, che tocca quota 116 presenze in azzurro, eguagliando il suo ex compagno di squadra Andrea Pirlo.
Al suo fianco c’è Acerbi, sulle corsie laterali spazio a De Sciglio a destra e Biraghi a sinistra. In mezzo al campo, trovano posto Cristante, Tonali e Pessina, mentre Zaniolo, Raspadori e Scamacca compongono un giovane e inedito tridente d’attacco.
Non sono a disposizione Jorginho, Immobile e Insigne, che hanno lasciato la Nazionale prima del viaggio da Coverciano a Konya per l’amichevole con la Turchia, rientrando nei rispettivi club.
L’inizio è tutt’altro che incoraggiante, con la Turchia che sblocca il risultato dopo appena 4’ con una vecchia conoscenza del nostro calcio, Cengiz Ünder (alla Roma dal 2017 al 2020). La sua conclusione passa sotto le gambe di Donnarumma e si infila in rete.
Il portiere del PSG si rende poi protagonista di un rinvio maldestro che colpisce Enes Ünal e fa rischiare il raddoppio, ma anche di una grandissima parata su un tentativo al volo dalla distanza del suo ex compagno al Milan Çalhanoğlu. Nel frattempo, l’Italia ritrova ordine e lucidità e ribalta il risultato nel giro di appena quattro minuti.
Al 35’, Cristante insacca di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra battuto da Biraghi, pareggiando i conti (secondo gol in Nazionale per lui). A poco più di cinque minuti dall’intervallo, quindi, è Raspadori a completare la rimonta. Il giovane attaccante del Sassuolo riceve da Tonali, e scocca un destro che passa sotto le gambe di Demiral e lascia di sasso il portiere Bayindir.
In avvio di ripresa, Donnarumma si rende autore di un’altra bella parata su un tentativo di Çalhanoğlu, stavolta su punizione. Mancini cambia volto ai suoi tra l’intervallo e la fine della seconda frazione di gioco, approfittando dei sei cambi a disposizione.
Tra il primo e il secondo tempo Zaccagni rileva Zaniolo (debutto in Nazionale per il giocatore della Lazio), nel finale c’è spazio anche per Bastoni, Locatelli e Sensi prima (76’), Belotti e Bonucci poi (89’). I cinque entrano rispettivamente in luogo di Chiellini, Cristante, Pessina, Scamacca e Raspadori.
Quest’ultimo, prima di lasciare il campo, al 69’ firma la rete che chiude definitivamente il match, vincendo ancora una volta il duello con Demiral e segnando la sua prima doppietta con l’Italia. Nel finale, la Turchia prova a rimettersi in corsa con Dursun (84’), ma Donnarumma salva gli Azzurri proprio sul classe ‘91 del Fenerbahçe.
Per l’Italia, testa ai prossimi impegni. Il 1 giugno ci sarà la Finalissima con l’Argentina a Wembley, debutto assoluto del torneo istituito recentemente da UEFA e CONMEBOL per opporsi al Mondiale biennale proposto dalla FIFA.
Gli Azzurri affronteranno poi Germania (4/6), Ungheria (7/6), Inghilterra (11/6) e nuovamente Germania (14/6) in Nations League, per un totale di ben cinque partite in quattordici giorni a giugno.
Test importanti per la crescita di un gruppo scosso dal recente fallimento con la Macedonia, ma anche e soprattutto per l’inserimento dei tanti giovani che dovranno riportare l’Italia dove merita di stare.
Dennis Izzo
Fonte foto: Profilo Twitter Nazionale italiana
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