Si è conclusa la seconda giornata dei gironi di Champions League per le nostre italiane e le sorprese non sono sicuramente mancate. A spiccare più di ogni altra è sicuramente la prestazione della Juve.
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Continua il pessimo momento della Juventus anche in Champions League, stavolta in casa all’Allianz Stadium contro il Benfica. Per la squadra di Allegri arriva la seconda sconfitta in coppa, di tutt’altro fattore rispetto al match contro il Psg, ma altrettanto preoccupante, forse di più. I bianconeri, come accade recentemente, partono molto bene con una manovra avvolgente e con pochi fronzoli e trovano immediatamente il vantaggio ancora con Milik su colpo di testa (il migliore dei suoi). Ciò che stupisce è l’atteggiamento assunto da lì in poi: i lusitani hanno preso sempre più confidenza con la partita, creando occasioni sempre pericolose. Per l’ennesima volta gli uomini di Allegri pare siano stati assenti psicologicamente, non tanto atleticamente e questo ha portato ad una rovinosa ma meritata rimonta degli ospiti: arriva il rigore di Joao Mario su uno sfortunato fallo del giovane Miretti. Chiude i giochi la rete al decimo minuto della ripresa di Neres ma questo è il fattore peggiore, proprio la mancanza di carattere e reagire visto tutto il tempo a disposizione. Brutta sconfitta per la Juventus, che dovrà necessariamente trovare una soluzione a questa situazione quasi paradossale e quasi inspiegabile.
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Prestazione di alto livello quella del Napoli in casa dei Rangers, a cui va dato il grandissimo merito della coreografia dedicata alla decaduta regina di Inghilterra Elisabetta II e un inno un inno britannico da brividi. I ragazzi di Spalletti stanno vivendo un buon momento di forma, una consapevolezza sempre più presente dell’identità acquisita in questi anni: non era per niente scontata una vittoria in un campo difficile come quello di Glasgow. Il match dei partenopei è stato un crescendo e dopo un primo tempo con poche occasioni, la ripresa diventa protagonista. L’espulsione di Sands indirizza la gara e nonostante il conseguente rigore sbagliato da Zielinski, il Napoli si porta in vantaggio con un altro rigore, stavolta segnato da Politano. Raspadori raddoppia con un gran gol di sinistro da punta di esperienza; chiude i giochi la rete di Ndombele (altro acquisto sotto traccia davvero interessante e di grande spessore). Altri tre punti per gli azzurri dopo la splendida vittoria contro il Liverpool e primo posto in classifica.
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Vittoria tutt’altro che facile quella ottenuta dagli uomini di Pioli contro un avversario davvero ostico e ben organizzato come la Dinamo. I rossoneri convincono non tanto per i gol segnati, quanto per la tenacia dei suoi che provano a lottare su ogni pallone e questo riesce a fare la differenza. Leao, silenziosamente tra i migliori in campo dei suoi, ha dimostrato il suo talento in pochi passaggi: crea diverse occasioni prima di procurarsi il rigore, magistralmente trasformato da Giroud. Nella ripresa il portoghese regala l’assist a Saelemaekers e lì arriva la reazione dei croati: Orsic, dopo una grandissima giocata di Petkovic (vecchia conoscenza della Seria A), batte Maignan con un gran piattone. Pioli, quindi, opera subito dei cambi che gli danno ragione: proprio Pobega spara un siluro che insacca il portiere avversario e chiude i conti. Il Milan trova la prima vittoria in questa Champions e trova anche il primo posto.
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I nerazzurri dominano quasi tutta la partita a Plzen contro il Viktoria e si portano in vantaggio già nel primo tempo, con una bella azione che porta al gol di Dzeko su assist di Correa. La squadra di Inzaghi gestisce in autonomia i ritmi del match, vista anche la disparità tecnica apparsa piuttosto evidente. L’espulsione dei padroni di casa di Bucha indirizza ancora di più la partita e poco dopo arriva la rete di Dumfries, imbeccato da Dzeko, migliore in campo dei suoi. Non doveva essere questo l’avversario ostico per l’Inter e non lo è stato: arrivano i primi tre punti in Champions per i nerazzurri.
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Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.