La 32ª giornata di Serie A si apre con l’anticipo di venerdì sera (20:45) tra Lazio e Salernitana. I biancocelesti si rialzano dopo due sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, imponendosi con un netto 4-1. In meno di un quarto d’ora, Felipe Anderson prima e Vecino poi archiviano la pratica. Al 16’, Tchaouna prova a rimettere in partita la Salernitana, ma la Lazio ritrova un confortante doppio vantaggio a 10’ dall’intervallo. L’autore del gol è nuovamente Felipe Anderson, che torna così a far registrare una doppietta in Serie A dopo ben otto anni e mezzo (Lazio-Torino 3-0 del 25 ottobre 2015). Nel finale di gara, Isaksen cala il poker, infliggendo alla Salernitana il ko numero 11 nelle ultime 14 partite.
A inaugurare il sabato di Serie A è lo scontro salvezza delle ore 15 tra Lecce e Empoli. La partita del Via del Mare è molto equilibrata e sembra destinata a concludersi a reti bianche. Ci pensa una zampata di Sansone nel finale a sbloccare l’incontro, regalando tre punti pesantissimi ai salentini. Questi ultimi si portano così a quota 32 punti, tornando a vincere tra le mura amiche dopo più di due mesi.
Alle 18 va in scena il derby della Mole tra Torino e Juventus. Dopo pochi istanti di gioco, Vlahović ha l’occasione di portare avanti i suoi ma centra il palo di prima intenzione. L’attaccante serbo spreca un’altra chance da ottima posizione alla mezzora di gioco. Il Toro risponde nel secondo tempo con i tentativi di Sanabria e Vojvoda. Nel finale sfiora il gol anche Lazaro. Nessuna delle due squadre riesce a trovare il fondo della rete, con la gara che si conclude dunque sullo 0-0.
Si tratta del primo derby della Mole senza gol da parte della Juventus dal febbraio 2008. Jurić non riesce a vincere la sua prima stracittadina alla guida del Torino, ma può farsi bastare il quinto risultato positivo nelle ultime sei partite. I bianconeri, dal canto loro, si allontanano ulteriormente dal secondo posto e devono guardarsi le spalle, con il Bologna a -4.
L’ultimo match del sabato targato Serie A, alle 20:45, vede protagonisti proprio i felsinei, che ospitano il Monza. Al Dall’Ara, non vanno oltre lo 0-0 per la seconda partita consecutiva. Un punto che fa felice soprattutto i brianzoli, attualmente in piena corsa per un posto in Conference League. Buona, complessivamente, la prestazione del Bologna, che però non è preciso e concreto e non riesce a buttare giù il muro costruito sapientemente dagli uomini di Palladino. Decisivo il solito Di Gregorio, che si oppone due volte a Orsolini. Dall’altra parte, invece, si segnala una ghiotta occasione gettata alle ortiche da Colpani in avvio di ripresa.
Il lunch match delle 12:30 di domenica mette di fronte Napoli e Frosinone. Gli azzurri intendono ripetersi dopo la vittoria in casa del Monza, mentre i ciociari vanno a caccia di un successo che manca dallo scorso 21 gennaio. L’ultima vittoria dei ciociari in trasferta in Serie A, invece, risale addirittura al 7 aprile 2019 (1-0 con la Fiorentina al Franchi). Lontano dallo Stirpe, la squadra di Di Francesco ha vinto per l’ultima volta proprio a Napoli, nel match degli ottavi di Coppa Italia del 19 dicembre scorso.
Dopo un quarto d’ora di gioco, Politano apre le marcature con un bel mancino a giro, segnando il suo secondo gol consecutivo. Alla mezzora, Soulé ha la possibilità di pareggiare i conti, ma si fa ipnotizzare da Meret dal dischetto. Il pari degli ospiti arriva in avvio di secondo tempo e porta la firma di Cheddira, che approfitta di un errore di Meret e lo fulmina da due passi. Ci pensa Osimhen a rimettere le cose a posto dopo poco più di un’ora di gioco.
Il bomber nigeriano trova la deviazione vincente su un tiro di Kvaratskhelia. Dieci minuti più tardi, Cheddira va nuovamente a segno, stavolta di testa. L’attaccante, in prestito proprio dal Napoli, permette così al Frosinone di riacciuffare il pari e realizza la sua prima doppietta in Serie A. In pieno recupero, Mário Rui si fa espellere in seguito a un fallo su Seck. Finisce 2-2 al Maradona, con i padroni di casa che sprecano un’importante occasione per restare agganciati al treno Champions League. Gli ospiti, dal canto loro, restano al terzultimo posto.
Alle ore 15, invece, il Milan è ospite del Sassuolo. I neroverdi sono chiamati a vincere per tenere vive le proprie chance di salvezza. Dopo appena 4’, Pinamonti va a segno, sfruttando un bell’assist di Thorstvedt di tacco e battendo Sportiello di prima intenzione da distanza ravvicinata. Passano poco più di cinque minuti e il Sassuolo raddoppia con Laurienté. È ancora Thorstvedt a ispirare l’azione che porta al gol, mandando in porta il francese. Quest’ultimo si fa respingere il primo tiro da Sportiello, ma non sbaglia il tap-in.
Avvio shock per il Milan, la cui reazione non si fa attendere. Prima Thiaw si vede respingere un colpo di testa da un reattivo Consigli, poi i rossoneri accorciano le distanze con un colpo di testa di Chukwueze, annullato però per fuorigioco. Il gol del Milan è nell’aria è arriva al 20’, con Leão che con una grande giocata supera Erlić e Tressoldi e batte Consigli da pochi passi. Al 54’, Laurienté firma la doppietta personale, la prima in questa stagione. Cinque minuti dopo, Jović insacca a porta vuota dopo che Consigli aveva respinto un cross d’esterno di Leão dalla sinistra. Al 63’, Chukwueze si vede annullare un altro gol per posizione irregolare.
Il pari arriva nel finale, con Okafor che all’84’ riceve da Gabbia e batte Consigli di prima intenzione. Il Sassuolo non esce dalla zona retrocessione, ancorato al penultimo posto con 26 punti, mentre il Milan resta secondo a +6 sulla Juventus terza. Alle 18, è il turno della gara tra Udinese e Roma. La prima occasione degna di nota capita sui piedi di Baldanzi, che con un tiro al volo impegna Okoye. Due minuti più tardi, Pereyra si invola verso la porta giallorossa e supera Svilar con un tocco sotto. Primo gol nel 2024 per il Tucu.
Nel secondo tempo, Okoye si fa trovare pronto anche su una conclusione dalla distanza di Cristante al 49’, ma non può nulla su un colpo di testa di Lukaku al 64’. L’attaccante belga ritrova così il gol dopo quattro giornate. Poco dopo il 70’, N’Dicka accusa un malore e si accascia al suolo. La gara viene interrotta, con il giocatore ivoriano, fortunatamente cosciente al momento dell’uscita dal campo in barella, che viene trasportato in ospedale per effettuare degli accertamenti. Il match, nel frattempo, viene sospeso e rinviato a data da destinarsi. Si riprenderà dal 70’.
L’ultima partita della domenica di Serie A è quella delle 20:45 tra Inter e Cagliari. In virtù del pareggio maturato a Reggio Emilia tra Sassuolo e Milan, con una vittoria i nerazzurri si porterebbero a soli due punti dalla vittoria dello Scudetto. La capolista parte forte, con l’ex di turno Barella che ci prova con un destro al volo da fuori area dopo appena 5’, trovando l’attenta risposta di Scuffet. Al 12’, Thuram viene pescato da Sánchez nel cuore dell’area e non sbaglia da pochi passi, interrompendo un digiuno di gol che durava dal 16 febbraio scorso (nove partite tra club e Nazionale).
Un quarto d’ora dopo viene annullato un gol a Barella, che in posizione di fuorigioco insacca di testa alle spalle di Scuffet. Nelle prime battute del secondo tempo, Dimarco impegna il portiere dei sardi con un tentativo da fuori. Poco dopo l’ora di gioco ci prova anche Çalhanoğlu su punizione. L’Inter fa le prove generali del raddoppio, ma il Cagliari riesce a trovare il pari sull’asse Luvumbo-Shomurodov.
L’attaccante uzbeko riceve dall’angolano e supera Sommer col destro. Al 74’, Çalhanoğlu trasforma un calcio di rigore, riportando avanti i nerazzurri. Il gol del turco, però, non taglia le gambe al Cagliari, che all’82’ pareggia con Viola. Punto d’oro per i rossoblu di Claudio Ranieri, che si portano a +4 sul terzultimo posto.
La 32ª giornata di Serie A si chiude con due partite in programma lunedì sera: alle 18 si affrontano Fiorentina e Genoa al Franchi, mentre alle 20:45 tocca al duello tra Atalanta e Verona in quel di Bergamo. I viola partono forte e produce due occasioni importanti nel giro di poco meno di 20’, con Belotti prima e Beltrán che sfiorano il vantaggio. I rossoblu rispondono con Ekuban, che prova due volte a sorprendere Terracciano di testa: nel primo caso trova l’attenta risposta del portiere dei padroni di casa, nel secondo manda a lato.
Al 26’, Belotti trova il gol su assist di Beltrán, ma il Gallo è in posizione irregolare al momento dell’imbucata dell’argentino. Un quarto d’ora più tardi, Martínez Quarta sbaglia un retropassaggio, permettendo a Messias di ritrovarsi a tu per tu con Terracciano. Il brasiliano si fa ipnotizzare dal portiere classe ‘90, ma Ekuban si fionda sul pallone e viene steso in area da Parisi, guadagnandosi un calcio di rigore. Dal dischetto va Guðmundsson, che con freddezza porta avanti i suoi. Nella ripresa, dopo 9’ Ikoné pareggia i conti con un colpo di testa su cross di Bonaventura.
La squadra di Italiano va anche vicina al sorpasso con l’ex Mandragora, che al 68’ sfiora la traversa su calcio di punizione. Poco dopo viene fischiato un altro calcio di rigore in favore del Genoa, in seguito a una trattenuta di Kayode su Retegui. Il penalty viene poi revocato dal VAR. La gara si conclude sull’1-1, un pareggio che fa allontanare la Fiorentina dall’Europa e che fa avvicinare il Genoa alla salvezza aritmetica.
Nell’ultima partita della giornata di Serie A, l’Atalanta impiega appena 18’ per portarsi su un confortante 2-0 contro il Verona. Scamacca apre le marcature al 13’ su assist di Koopmeiners, Éderson raddoppia cinque minuti dopo su suggerimento dell’autore dell’1-0. Gli scaligeri hanno il merito di non arrendersi a un destino che sembra già scritto, riaprendo il match con Lazović al 56’. Dopo 4’ arriva anche il pari, che porta la firma di Noslin. Punto prezioso per il Verona, che sale al quindicesimo posto. L’Atalanta, invece, perde terreno dalla zona Champions League.
FELIPE ANDERSON − Il momento in casa Lazio è tutt’altro che semplice e i biancocelesti hanno l’obbligo di battere la Salernitana per rilanciarsi. Il brasiliano non se lo fa ripetere due volte: prima apre le marcature al termine di una bella azione personale dopo aver rubato palla a Candreva, poi batte Costil da due passi con grande freddezza. Prima doppietta in campionato da ottobre 2015 per il classe ‘93, che fa ammattire la difesa dei campani e offre una prova da incorniciare in quella che potrebbe essere una delle sue ultime partite con la maglia della Lazio. TRASFORMA I FISCHI IN APPLAUSI
LAURIENTÉ − Ritrova la doppietta in Serie A (l’ultima risaliva al 12 marzo dello scorso anno, quando i neroverdi si imposero per 4-3 sulla Roma all’Olimpico) e fa sperare i suoi, che fino all’84’ hanno i tre punti in tasca. Segna il 2-0 al 10’, battendo Sportiello con un tap-in vincente, e si ripete al 53’. Risponde presente nel momento della verità, anche se sin qui la sua stagione non è stata memorabile. Con Berardi infortunato, toccherà a lui il compito di caricarsi la squadra sulle spalle e condurla alla salvezza. RITROVATO
RANIERI − Il suo Cagliari riesce nell’impresa di fermare l’Inter capolista a San Siro, rispondendo due volte ai nerazzurri e strappando un punto pesantissimo in ottica salvezza. I rossoblu, inoltre, hanno perso soltanto una delle ultime otto partite di campionato e sono a +4 sulla zona retrocessione a sei giornate dal termine. La squadra sarda non molla mai e getta sempre il cuore oltre l’ostacolo.
CANDREVA − Se è vero che il classe ‘87 è tra i pochi elementi positivi di un’annata da dimenticare per la Salernitana, è pur vero che in partite del genere ci si aspetta sempre qualcosa in più da giocatori del suo calibro. L’ex di turno, invece, non riesce mai a creare problemi alla difesa della Lazio. Oltre a ciò, si rende protagonista in negativo in occasione del gol che sblocca la gara, regalando a Felipe Anderson il pallone con cui il brasiliano si invola verso la porta di Costil e sigla l’1-0. L’aria di casa stavolta non lo aiuta. FUORI FASE
VLAHOVIĆ − Eroe del derby vinto lo scorso anno sul campo del Torino, l’attaccante serbo non riesce a ripetersi. Nel corso della gara ha a disposizione ben due nitide palle gol, ma non sfrutta nessuna delle due, rimanendo così a secco di gol per la quarta partita consecutiva in campionato. Nella prima occasione colpisce il palo, nella seconda si fa ipnotizzare da Milinković-Savić. Gli manca il killer instinct nel momento della verità. SPRECONE
ACERBI − Spesso e volentieri provvidenziale per l’Inter con la sua esperienza, il centrale classe ‘88 risulta colpevole in occasione di entrambe le reti del Cagliari a San Siro. Nell’azione dell’1-1 di Shomurodov lascia libero di calciare l’ex attaccante di Roma e Spezia, mentre in quella che porta al definitivo 2-2 di Viola non copre su Lapadula, che con un rimpallo mette il centrocampista in condizione di battere Sommer. ERRORI GRAVI
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: SportFace
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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