Se nei principali campionati d’Europa la sessione di calciomercato invernale si concluderà questa sera, in Brasile chiuderà i battenti tra poco più di un mese. Per la precisione, il prossimo 7 marzo. Gli affari che riguardano i club europei sono naturalmente quelli più chiacchierati e, in Sudamerica, fa più notizia il trasferimento di un giocatore in Europa. Come nel caso di Endrick al Real Madrid e Vitor Roque al Barcellona. Stavolta, però, c’è un’eccezione non di poco conto. Si tratta dell’acquisto di Luiz Henrique da parte del Botafogo che ha versato nelle casse del Real Betis 20 milioni di euro per riportare in patria il 22enne ex Fluminense.
Nella storia del calciomercato brasiliano, nessuna squadra aveva mai speso una cifra così alta per il cartellino di un giocatore. Una somma che non può certo fare notizia dalle nostre parti, dove ormai da anni siamo abituati a veder circolare cifre da capogiro, ma che ha destato non poco scalpore in Brasile. Di solito, infatti, i club brasiliani, ma anche degli altri principali campionati del Sudamerica, incassano quantità di denaro significative per illustri cessioni in Europa.
⚪️⚫️🇧🇷 Luiz Henrique together with Botafogo owner John Textor after deal sealed today.
€20m fee to Real Betis, record transfer for Brazilian football. pic.twitter.com/56DZBMpiGI
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 31, 2024
Tra le tante cessioni particolarmente fruttuose, ricordiamo: Neymar dal Santos al Barcellona nel 2013 (88 milioni di euro, la più alta cifra di sempre per un calciatore brasiliano). Vinícius Júnior dal Flamengo al Real Madrid nel 2018. Rodrygo dal Santos ai Blancos l’anno seguente, entrambi per 45 milioni di euro. Questi, solo alcuni dei tanti affari che hanno arricchito (e non poco) i club brasiliani nell’ultima decade.
Luiz Henrique, 23 anni compiuti lo scorso 2 gennaio, effettua il percorso inverso. Approdato al Betis per 8 milioni di euro nel 2022, ha realizzato 4 reti e 10 assist in 64 presenze (contando tutte le competizioni). Il ritorno in patria previo pagamento del Botafogo di 20 milioni, lo rende l’acquisto più caro di tutti i tempi per una squadra brasiliana. Nonché, tra tutte le squadre sudamericane.
In Argentina, l’acquisto più oneroso risulta Nicolás De La Cruz, passato dal Liverpool Montevideo al River Plate per poco più di 13 milioni di euro nel 2017. Mentre, negli altri campionati sudamericani, dal Cile alla Bolivia, dal Perù alla Colombia, il confronto neanche regge sul piano degli investimenti.
Luiz Henrique, inoltre, in questa speciale classifica, supera numerosi mostri sacri che hanno fatto la storia del calcio. Sia in Brasile che all’estero. Tra questi: Ronaldinho (dal Grêmio al Paris Saint-Germain per 5 milioni nel 2001) e Ronaldo (dal Cruzeiro al PSV per poco più di 5 milioni nel 1994). Il precedente primato di acquisto più costoso nella storia della Série A brasiliana apparteneva a Gabriel Barbosa. L’ex attaccante dell’Inter tornò in patria, al Flamengo, per poco più di 16 milioni di euro nel 2019.
Luiz Henrique, prodotto del settore giovanile del Fluminense, ha lasciato un ottimo ricordo di sé in patria. Per lui, infatti, 14 reti e 13 assist in 118 presenze in tre stagioni, nel corso delle quali ha anche avuto modo di mettere in bacheca un Campionato Carioca e una Taça Guanabara, prima di compiere il grande salto in Europa, al Real Betis. Per il Botafogo, reduce da un quinto posto nel Brasileirão (miglior piazzamento dal 2013), si tratta di un rinforzo di spessore, che aumenta considerevolmente le aspettative attorno al Fogão in vista della prossima stagione (il via è fissato al prossimo 14 aprile).
LH É DO FOGÃO! 😎🔥 #VamosBOTAFOGO pic.twitter.com/1TQQUa7xmK
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Esperto nell’arte del dribbling e dotato di un bagaglio tecnico pressoché sconfinato, Luiz Henrique è noto per la sua duttilità, essendo in grado di ricoprire tutti i ruoli in attacco. Il nativo di Petrópolis è una costante spina nel fianco delle difese avversarie, mentre non eccelle in fase realizzativa. In carriera, infatti, non è mai andato oltre quota 7 gol in una singola stagione (6 in Série A e 1 in Copa do Brasil nel 2021, quando indossava ancora la maglia del Fluminense).
In virtù del suo enorme talento, Luiz Henrique è destinato a tornare presto in Europa, ma nel frattempo i tifosi del Botafogo e gli appassionati di calcio brasiliano e sudamericano sono impazienti di tornare ad ammirare le sue magie. Nell’epoca in cui a prendersi la scena è, su tutti, il calcio europeo e, più recentemente, il sempre più in crescita movimento dell’Arabia Saudita, che ha dominato la scorsa sessione di mercato estiva a suon di cifre da capogiro, c’è spazio anche per il Brasile nel grande libro di storia del calciomercato.
Pur essendo una somma che non fa certo impallidire le grandi leghe europee (in Serie A, soltanto tra la scorsa estate e la sessione di mercato attualmente in corso, sette giocatori sono stati pagati di più, mentre in Bundesliga sei, in Ligue 1 undici e in Premier League addirittura 48), i 20 milioni di euro sborsati dal Botafogo, che equivalgono a poco meno di 107 milioni di reais brasiliani, rappresentano una svolta storica per il movimento calcistico brasiliano e sudamericano. Quest’ultimo è da sempre un grande esportatore di talenti nel mondo (e continuerà di certo ad esserlo), ma al contempo, aumentando il proprio potere d’acquisto, potrebbe diventare maggiormente attrattivo per un numero sempre maggiore di calciatori, sia stranieri che locali.
L’epoca in cui i giocatori sudamericani restavano più volentieri a giocare in patria – basti pensare a Pelé, che disputò 17 stagioni nel Santos – e i club locali spesso e volentieri riuscivano ad avere la meglio su quelli europei (17 Coppe Intercontinentali vinte tra il 1960 e il 1988, di cui tre per il Peñarol e il Nacional di Montevideo, due per il Santos e l’Independiente, una a testa per Boca Juniors, River Plate, Estudiantes, Racing de Avellaneda, Flamengo, Grêmio e Olimpia Asunción) è ormai lontana. Mosse come quella compiuta dal Botafogo per riportare in patria Luiz Henrique, però, potrebbero contribuire a dare un nuovo slancio al calcio brasiliano e sudamericano.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Jornal de Brasília
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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