Le parole valgono, è questo il nome dato dalla Treccani alla nuova campagna incentrata sull’importanza delle parole e dei loro significati. Lanciata appena pochi giorni fa, l’iniziativa ha lo scopo di attirare l’attenzione su un uso corretto della nostra lingua e sulla possibilità di sfruttarne appieno le potenzialità espressive e comunicative, dando il giusto “peso” ai termini che compongono il nostro vasto dizionario. Non si tratta solo di una mera conoscenza lessicale, bensì di una vasta riflessione su quali siano i vocaboli che più spesso usiamo e sul valore particolare che hanno nelle nostre vite: padroneggiare i lessemi giusti significa, infatti, avere anche i giusti argomenti per esporre le proprie idee, le proprie motivazioni ed emozioni. In altre parole, la varietà e la precisione linguistica sono gli strumenti che ci permettono di raccontare noi stessi e di capire quello che ci circonda; al contrario, non conoscere le parole giuste spesso può portare a una incapacità comunicativa e ad un vocabolario “povero”, il che a propria volta impoverisce il pensiero, limitando di fatto le nostre possibilità di comprendere e lasciarci comprendere.
Perciò, la Treccani ha chiesto ad alcuni volti noti di fare da testimonial scegliendo la loro “parola che vale”, quella che in qualche modo ha influenzato le loro vite. I primi ad aderire sono stati Andrea Bocelli, Francesco Totti, Luciana Littizzetto e Alice Rohrwacher, ma nelle settimane seguenti è prevista la partecipazione di molti altri personaggi noti, tra i quali figurano anche Giorgio Napolitano e Massimo Bray, direttore generale dell’Enciclopedia Italiana ed ex ministro dei Beni culturali, che riguardo alla campagna ricorda come «la Treccani si è sempre prefissa il compito non solo di preservare e tutelare la lingua come strumento identitario ma anche di registrarne le continue variazioni, gli adattamenti alla contemporaneità, gli sviluppi, come ci insegnò e ci indicò il nostro Bruno Migliorini». Inoltre, ai suddetti si aggiungeranno anche le parole delle persone comuni, che potranno partecipare condividendo la propria “parola che vale” e spiegandone brevemente il motivo. È possibile leggere tali termini ed essere informati sulla campagna visitando il sito www.treccani.it/leparolevalgono/. Infine, ecco di seguito le parole designate dai primi quattro testimonial e il significato attribuito loro.
Andrea Bocelli ha scelto pace e libertà, dichiarando che: «Le parole che hanno cambiato, o almeno caratterizzato la mia vita sono essenzialmente due. La prima è: Pace. Perché senza pace non c’è gioia; senza pace è impossibile costruire e realizzare i presupposti di ciò che più conta nella vita e costituisce la seconda parola così cara il mio cuore, che è: Libertà. Dio ci ha creati liberi e ci ha raccomandato di vivere in pace. Pace e libertà sono dunque termini correlativi: senza libertà non può esserci pace; senza pace, non può esserci libertà». Luciana Littizzetto ha selezionato, invece, il termine resilienza, perché secondo lei «di questi tempi è perfetta. In più viene usata in tantissimi campi. In psicologia per indicare la capacità reattiva di far fronte ai traumi. In fisica la capacità di un materiale di assorbire gli urti. In ecologia perfino per indicare la velocità con cui una comunità bioetica ripristina il suo equilibrio dopo una perturbazione. Mi piace perché è una parola positiva e forte. Ti dice di resistere, adattarti, essere elastica, ed energica. Ti dice che dopo la buriana ritorna il sereno». Quanto ad Alice Rohrwacher, la sua parola è meraviglia, un «sentimento vivo e improvviso di ammirazione, di sorpresa, che si prova nel vedere, udire, conoscere cosa che sia o appaia nuova, straordinaria, strana o comunque inaspettata». Infine, per Francesco Totti la scelta è andata a famiflia, la quale a suo dire «è la cosa più importante. Ti aiuta a trovare la tua strada e a comprendere cosa sia realmente fondamentale nella vita. Ti regala serenità ed è la prima motivazione di tutto».
Lorena Peci
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